(Teleborsa) -
Giornata sfavillante per Piazza Affari, che viene presa d'assalto dagli acquisti, molto più dei principali listini europei rimasti sui valori della vigilia. Dopo il sell-off della vigilia, alimentato dall'escalation di tensioni tra Catalogna e Spagna, gli investitori tornano a comprare, seppur con estrema cautela, soprattutto sui titoli bancari.
Lieve aumento per l'
Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,46%. Prevale la cautela sull'
oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,47%. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che avanza a 51,45 dollari per barile.
Torna a scendere lo
spread, attestandosi a 159 punti base, con un calo di 4 punti base,mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,04%.
Tra gli indici di Eurolandia contrazione moderata per
Francoforte, che soffre un calo dello 0,41%. Nulla di fatto per
Londra, che passa di mano sulla parità. Incolore
Parigi.
Piazza Affari termina la sessione in rialzo, con il
FTSE MIB che avanza a 22.347 punti.
Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il
controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,11 miliardi di euro, in calo del 21,59%, rispetto ai 2,69 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 213.587, rispetto ai 287.055 precedenti.
Tra i 224 titoli scambiati, i titoli positivi sono stati 141, mentre 71 hanno terminato in calo. Sostanzialmente stabili le restanti 12 azioni.
In luce sul listino milanese i comparti
Banche (+1,62%),
Chimico (+1,55%) e
Vendite al dettaglio (+1,30%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo le banche, quali
Unicredit (+2,87%),
Banco BPM (+2,34%) e, nel risparmio gestito,
Azimut (+2,15%). Bene nel lusso,
Moncler (+2,06%). Per contro, le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Ferragamo, -0,89%.
Sottotono
Exor che mostra una limatura dello 0,67%, invece
Fiat vola di oltre l'1%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Banca Ifis (+3,37%),
Fincantieri (+3,37%),
Rai Way (+2,88%) e
Credem (+2,86%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Mondadori, che ha terminato le contrattazioni a -5,36%.