Facebook Pixel
Milano 10:49
34.282,64 +0,03%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 0,00%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 10:49
8.095,83 +0,69%
Francoforte 10:49
18.000,73 -0,49%

Boom dei green jobs. L'economia verde ha fame di posti di lavoro

Ingegneri, biologi, tecnici meccatronici o installatori di impianti termici sono solo alcune delle figure più richieste. Carenti figure di alta professionalità ed attesi contratti più stabili

Economia, Welfare
Boom dei green jobs. L'economia verde ha fame di posti di lavoro
(Teleborsa) - L'Italia è sempre più attenta alla green economy, che va acquistando maggiore importanza nella nostra economia, con importantissime ricadute positive a livello occupazionale. E' quanto emerge dal rapporto Greenitaly 2017, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere e presentato oggi a Roma alla presenza del Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda.

Dal rapporto emerge che alla nostra green economy si devono già 2 milioni 972 mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre.

Dalla nostra economia ‘verde’ infatti arriveranno quest’anno 320 mila green jobs e considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green si aggiungono altri 863 mila occupati.

Il salto competitivo e innovativo che la green economy riesce a far compiere alle imprese trae forza anche dal forte connubio “green-R&S”, perché, ad esempio, le medie imprese industriali che investiranno quest’anno in ricerca e sviluppo sono il 27% tra quelle che puntano sull’eco-efficienza e solo il 18% tra le altre.

Questo dato trova una conferma nei dati sui green jobs (ingegneri energetici o agricoltori biologici, piuttosto che esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici o installatori di impianti termici a basso impatto, ecc.): nell’area aziendale della progettazione e della ricerca e sviluppo i green jobs rappresentano il 60% delle assunzioni previste per il 2017.

I green jobs, pur così importanti e di crescente interesse per il nostro sistema produttivo, sono figure che per le imprese sono di più difficile reperimento, per le quali è richiesta più esperienza e un livello di qualificazione più elevato. Aspetti che richiamano importanti implicazioni sul versante della formazione.

Queste figure si caratterizzano poi per una maggiore stabilità contrattuale: le assunzioni a tempo indeterminato sono oltre il 46% nel caso dei green jobs, quando nel resto delle altre figure tale quota scende a poco più del 30%.

Condividi
```