Facebook Pixel
Milano 17:35
33.393,85 -1,65%
Nasdaq 21:41
17.740,46 +0,19%
Dow Jones 21:41
37.841,95 +0,28%
Londra 17:35
7.820,36 -1,82%
Francoforte 17:35
17.766,23 -1,44%

Manovra, domani arriva in Senato

Il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, in un breve incontro con il premier Paolo Gentiloni, ha chiesto che non vengano smontate le riforme fatte e che la manovra economica non sia di natura elettorale

Economia, Politica
Manovra, domani arriva in Senato
(Teleborsa) - Approda al Senato la manovra, dopo la firma del presidente Sergio Mattarella dell'autorizzazione per la presentazione alle camere del bilancio di previsione dello Stato per il 2018 e per il bilancio pluriennale 2018-2020.

Intanto il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, in un breve incontro con il premier Paolo Gentiloni, ha chiesto che non vengano smontate le riforme fatte e che la manovra economica non sia di natura elettorale. Boccia si sarebbe speso soprattutto per l'introduzione definitiva della web tax.

Sotto i riflettori del Parlamento anche la riduzione graduale del superticket e l'allargamento degli sgravi per l'assunzione ad una platea molto ampia.

Nel frattempo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha detto di considerare una sconfitta che non siano stati inseriti nella Legga di bilancio gli incentivi per "l'apprendistato duale". "Sarà mio compito fare in modo che arrivi proposta in Parlamento". "Con Sacconi condividiamo questa esigenza, dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per proseguire su questa strada".

Tra i nodi cruciali resta quello delle pensioni, con il contestato innalzamento automatico dell'età pensionabile a 67 anni dal 2019.

Domani 31 ottobre, la seduta a Palazzo Madama si aprirà con il presidente Pietro Grasso che dovrà rispondere alla richieste di chiarimenti da parte della Commissione UE sull'aggiustamento dei conti pubblici 2017 e 2018. Venerdì scorso, infatti, la Commissione Europea ha chiesto all'Italia di fornire chiarimenti sull'aggiustamento strutturale previsto nella Legge di Bilancio perché si ravvisa "il rischio di una deviazione significativa" dalle richieste di Bruxelles sia per quest'anno che il prossimo.
La notizia sembra non aver agitato più di tanto il Mef: "Siamo dunque fiduciosi che i chiarimenti dimostreranno adeguatamente che l'Italia rispetta le regole europee".
Condividi
```