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Vendemmia conclusa, la più scarsa del dopoguerra ma record di vino italiano all'estero

Sempre primi produttori anche se quantità scende e consumi e prezzi salgono. L'esportazione dello spumante con un +15% ha raggiunto il livello del blasonato champagne

Ambiente, Economia
Vendemmia conclusa, la più scarsa del dopoguerra ma record di vino italiano all'estero
(Teleborsa) - Vendemmia 2017, tra le più scarse del dopoguerra con un taglio della produzione del 26% rispetto allo scorso anno. In poche parole ci aspetta, e si spera solo per un anno, l'addio a una bottiglia di vino Made in Italy su quattro, anche se l'Italia mantiene comunque il primato mondiale tra i produttori. Ora, con l'arrivo della pioggia e del maltempo la vendemmia si è conclusa. Era cominciata il 4 agosto, la più anticipata dell'ultimo decennio proprio per l'ondata di caldo eccezionale ma fortemente condizionata appunto da forte siccità.



"Dopo tre mesi di raccolta delle uve lungo la Penisola - stima Coldiretti - dal punto di vista qualitativo si stima che circa 40 milioni di ettolitri di produzione Made in Italy sia stata destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola".

Una vendemmia peraltro difficile nell'intera Europa, dove si prevede una produzione in 145 milioni di ettolitri, inferiore del 14% rispetto allo scorso anno, appunto principalmente a causa del cambiamento climatico, come sottolinea Copl'Organizzazione Europea degli agricoltori e delle loro cooperative.

La qualità dell'uva è in ogni caso definita molto buona in tutta Europa con un aumento dei prezzi, che però non sarà sufficiente a compensare alcuni produttori per le perdite di raccolto subite.

Ciò che è accaduto nell'Unione Europea fa crollare dell'8,2% la produzione mondiale di vino che è stimata nel 2017 in 246,7 milioni di ettolitri dall'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), la più scarsa da diversi decenni. Con 23,3 milioni di ettolitri la produzione è in leggero calo (-1%) anche negli Stati Uniti, dove gli incendi hanno colpito i vigneti della Napa Valley, che restano il quarto produttore mondiale davanti all'Australia con 13,9 milioni di ettolitri (+6%).

Ma se la produzione segna il passo, il consumo mondiale nel 2017 invece aumenta e raggiunge i 243,2 milioni di ettolitri, punto medio in una forchetta che va da 240,5 a 245,8 milioni di ettolitri prevista dall'Organizzazione internazionale della vigna e del vino. Tra le novità di quest'anno, come segnala Coldiretti, va registrato uno storico ritorno del vino sulle tavole degli italiani con un aumento record degli acquisti delle famiglie. Aumento che vede in prima il consumo di vini Doc (+5%), dopo una trentina di anni di flessione.

Un incremento che coinvolge l'esportazione. Il vino italiano all'estero ha messo a segno un nuovo record storico con un aumento complessivo dell'8% rispetto allo scorso anno. In prima linea la vendita di spumante che con un +15% ha raggiunto praticamente il livello del blasonato champagne.


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