(Teleborsa) - Si è aperta, oggi, 6 Novembre, a Bonn (Germania) la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima (COP23) che vede la
partecipazione di oltre 190 delegati da tutto il mondo. L'
obiettivo è quello di
concordare le regole per l’applicazione dell’accordo di Parigi (COP21),
entrato formalmente in vigore il 4 novembre 2016, che mira a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto al periodo preindustriale.
"Nonostante queste premesse,
ad aprile scorso è stato raggiunto un picco di concentrazione di CO2 in atmosfera con 412 ppm (parti per milione), il
valore più elevato mai registrato negli ultimi 800mila anni - ha commentato
Gianmaria Sannino, climatologo ENEA -.
La Commissione europea ha posto come obiettivo la riduzione delle emissioni di CO2 del 40% al 2030 e dell’80% al 2050 rispetto ai valori del 1990 (quando nell'Unione europea è stato raggiunto il picco).
"Ma
l’Europa da sola non basta - spiega Sannino - se consideriamo che dei 36 miliardi di tonnellate di CO2 a livello globale ogni anno, il 30% è emesso dalla Cina, il 15% dagli Stati Uniti e solo il 10% dall’Europa. Sarà quindi importante
seguire a Bonn le misure concrete che Cina e Stati Uniti vorranno mettere in campo per ridurre in maniera drastica le emissioni”.