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Elezioni Sicilia, al via lo spoglio. Vince l'astensionismo

Dei 4,6 milioni di elettori chiamati al voto si sono recati ai seggi solo il 46,76%. Dai sondaggi il candidato del centrodestra, Nello Musumeci è avanti. Segue Cancellieri (M5S)

Politica
Elezioni Sicilia, al via lo spoglio. Vince l'astensionismo
(Teleborsa) - Ha preso il via alle ore 8:00, di oggi 6 novembre lo spoglio delle schede delle elezioni regionali di Sicilia.


I cittadini della Regione si sono recati alle urne ieri 5 novembre per scegliere tra 5 candidati alla Presidenza e 70 deputati dell'Assemblea regionale.

Mentre si attendono i risultati definitivi del voto, l'unica certezza è che a vincere è stato l'astensionismo. Dei 4,6 milioni di elettori chiamati al voto, infatti, si sono recati ai seggi solo il 46,76%, mentre il 53,23% ha disertato le urne. Un dato in calo rispetto al 2012 quando aveva votato il 47,41% degli aventi diritto. A urne chiuse, mentre lo spoglio delle schede procede, i primi exit poll forniti dall'Istituto Piepolo e Noto commissionato dalla Rai indicano che il "Centrodestra è avanti, mentre i 5 Stelle seguono con tre punti distacco. Il centrosinistra è terzo intorno al 20%, ma davanti a Fava".

Il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, avrebbe dunque raccolto consensi compresi tra il 35 e il 39%, quello M5S, Giancarlo Cancellieri tra il 33 e il 37%, mentre Fabrizio Micari, centrosinistra a guida Pd, tra il 16-20%. Nettamente staccato Claudio Fava, tra il 7 e il 11%, con La Rosa fermo allo 0,2%.

Bocche cucite tra i candidati che no rilasciano dichiarazioni: sia Musumeci che Cancelleri hanno scelto di trascorrere la serata a casa, in famiglia. L'unico a parlare nella notte è il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, principale sostenitore della candidatura Micari per il Pd:" Se i dati dello spoglio daranno lo stesso risultato degli exit pool sarà la conferma di quanto ho sostenuto in questi mesi più volte. Ovvero che la divisione del centrosinistra non solo è perdente in termini elettorali, ma diventa uno degli elementi che contribuisce alla disaffezione degli elettori verso la politica e verso l'espressione del voto. Ciò indipendentemente da chi siano i candidati."














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