(Teleborsa) - Nel 2015, la spesa per ricerca e sviluppo sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università (all'interno delle proprie strutture e con proprio personale) è in aumento rispetto al 2014 in termini sia nominali (+1,7%) sia reali (+0,9%), con un’incidenza percentuale sul PIL pari all'1,34%, lo stesso valore riscontrato nel 2014.
E' la fotografia scattata dall'
Istat che evidenzia come in valore assoluto la spesa per R&S dell’insieme dei settori ammonti a quasi 22,2 miliardi di euro.
In confronto al 2014,
la spesa è cresciuta nel settore privato (+4,4% per le imprese, +6,8% per le istituzioni private non profit) mentre
è diminuita nelle istituzioni pubbliche (-1,7%) e nelle
Università (-2,8%).
I finanziatori stranieri (imprese, istituzioni pubbliche o università estere) contribuiscono per l’8,3% alla spesa per R&S (1,8 miliardi), in diminuzione rispetto al 2014 (-1,1 punti percentuali).
Nel 2015,
il personale impegnato in attività di ricerca è aumentato in misura significativa (+3,9%), attestandosi a 259.167 unità equivalenti a tempo pieno. L'aumento è maggiore
per istituzioni private non profit (+7,1%)
e imprese (+5,8%) e minore per Università (+2,2%) e istituzioni pubbliche (+0,4%).
Cresce il numero di ricercatori impegnati nella R&S: da 168.074 del 2014 a 174.327 del 2015 (+3,7%).
Poco più di un terzo degli addetti è costituito da donne.