(Teleborsa) - La
Cassazione ha rinviato il giudizio sul risarcimento del personale di ruolo.
La decisione è legata al fatto che si è
in attesa della nuova sentenza della Corte di ?Giustizia Europea sulla
causa sollevata dalla Corte di Appello di Trento nel giudizio sulla
compatibilità della Legge di riforma della scuola 107/2015 con il diritto dell'Unione Europea.
Dunque non è più possibile riferirsi alle precedenti sentenze attraverso le quali era stato negato il risarcimento danni ai docenti e al personale Ata immessi in ruolo per gli anni di precariato. Quindi, l’ultima parola a riguardo deve essere ancora pronunciata.
Inoltre, la stessa
Corte di Giustizia Europea si dovrà
pronunciare sulla validità delle norme legislative e contrattuali italiane
che prevedono nei decreti di ricostruzione di carriera
il "raffreddamento" della stessa carriera con il riconoscimento parziale del servizio pre-ruolo (solamente i primi quattro anni di supplenze vengono calcolati per intero), dopo le tante sentenze favorevoli giunte dai tribunali del lavoro.
"Ancora una volta – commenta
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – abbiamo avuto la conferma di un diritto vivente in continua evoluzione, come sempre ha denunciato il nostro giovane sindacato, attivo non a caso presso la Cedu, che si riconduce sia alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950 sia alla Corte europea dei diritti dell’uomo, oltre che presso il Consiglio Ue e la commissione petizione del Parlamento Europeo".
"Anche a livello nazionale gli orientamenti dei giudici ci stanno dando ragione: il Ministero dell’Istruzione è infatti sempre più spesso condannato a risarcire ogni dipendente con decine di migliaia di euro, anche per l’assegnazione degli scatti di anzianità ai precari, come ribadito dalla Cassazione nel corso di quest’anno", conclude il sindacalista.