Facebook Pixel
Milano 25-apr
0 0,00%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 25-apr
8.078,86 +0,48%
Francoforte 25-apr
17.917,28 -0,95%

BCE, incertezze politiche e volatilità potrebbero minare la stabilità finanziaria

L'Istituto di francoforte ha pubbloicato oggi il consueto rapporto sulla stabilità finanziaria: i principali rischi potenziali sono incertezze politiche, aumento premio rischio sui bond sovrani e correzione mercati globali

Economia
BCE, incertezze politiche e volatilità potrebbero minare la stabilità finanziaria
(Teleborsa) - La stabilità finanziaria dell'Eurozona si è evoluta positivamente nei sei mesi trascorsi, parallelamente al miglioramento delle condizioni economiche. Le migliorate prospettive di crescita, infatti, hanno favorito una riduzione della volatilità e galvanizzato il settore bancario che, in vista di una ripresa più robusta e di un graduale aumento dei tassi d'interesse, potrebbe veder incrementare la profittabilità.

E' quanto emerso dalla Financial Stability Review, il consueto rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla BCE, che fornisce un quadro completo dei rischi sistemici e delle vulnerabilità per il sistema finanziario dell'Eurozona.

Dal rapporto emerge che l'incertezza politica nell'ambito dell'Eurozona è venuta meno con i risultati rassicuranti delle elezioni in Olanda e Francia, anche se i rischi connessi all'incertezza geopolitica globale, in primis le tensioni con la Corea, hanno in parte controbilanciato il venir meno di questo elemento di incertezza.

Il report individua quattro categorie di rischio per la stabilità finanziaria nei prossimi due anni: una nuova impennata del premio per il rischio sui mercati finanziari globali, una riacutizzazione dei problemi di sostenibilità dei debiti pubblici di alcuni Paesi, la bassa profittabilità delle banche ed i problemi di liquidità delle società non finanziarie.

Per quanto concerne, in particolare, i rischi di frammentazioni politiche nell'ambito dell'Eurozona, la BCE avverte che potrebbero far risalire i premi per il rischio (i rendimenti) dei titoli di stato (e quindi gli spread) e riacutizzare i problemi di sostenibilità nei Paesi a debito pubblico più elevato.

Resta poi sempre presente il rischio legato all'andamento dei mercati finanziari, in particolare il rischio legato ad un nuovo aumento della volatilità connesso con una probabile correzione fisiologica dei mercati mondiali, innescata dalla sopravvalutazione dei mercati USA.






Condividi
```