(Teleborsa) - Un Paese in ripresa ma anche intrappolato nella paura di essere declassato socialmente, dove c'è più lavoro per i giovani ma la disoccupazione resta elevata.
E' una fotografia in bianco e nero, quella scattata dal
Censis nel
51esimo rapporto sulla situazione sociale dell'Italia.
Secondo l'istituto di ricerca socio-economica la ripresa economica si rafforza "e l'industria va, ma cresce l'Italia del rancore".
A livello economico
l'industria è uno dei baricentri della ripresa che è certificata anche da altri indicatori. Fanno eccezione gli
investimenti pubblici, scesi del 32,5% in termini reali nel 2016 rispetto all'ultimo anno prima della crisi.
Tuttavia, il
dividendo sociale della ripresa economica non si è ancora distribuito e il
blocco della mobilità sociale crea rancore.
L'87,3% degli italiani appartenenti al ceto popolare pensa che sia difficile salire nella scala sociale, come l'83,5% del ceto medio e anche il 71,4% del ceto benestante. Pensano che al contrario sia facile scivolare in basso nella scala sociale il 71,5% del ceto popolare, il 65,4% del ceto medio, il 62,1% dei più abbienti, rileva il rapporto.
"La
paura del declassamento - spiega il Censis - è il nuovo fantasma sociale. Ed è una componente costitutiva della psicologia dei millennials: l'87,3% di loro pensa che sia molto difficile l'ascesa sociale e il 69,3% che al contrario sia molto facile il capitombolo in basso".
Il Censis rileva inoltre come ci sia più lavoro per i giovani, anche se la disoccupazione resta molto elevata.
In miglioramento anche l'occupazione femminile, ma il primo semestre di quest'anno ci consegna un'immagine ancora non positiva, poiché i punti del divario si sono ridotti notevolmente, ma la distanza da colmare è ancora tanta.