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Rapporto Confcooperative/Censis, il 4.0 come opportunità di lavoro

Economia
Rapporto Confcooperative/Censis, il 4.0 come opportunità di lavoro
(Teleborsa) - "4.0 la scelta di chi già lavora nel futuro". E' questo il tema di un rapporto Censis-Confcooperative su come il piano per la digitalizzazione e l'innovazione riesca a migliorare la situazione di imprese e lavoratori ed agire quale motore dell'economia.

Sul fronte lavoro e imprese, il rapporto mette in luce la carenza di posizioni specializzate in ICT: sono 755 mila gli occupati delle imprese ICT, +82 mila occupati negli ultimi 6 anni (+12,2%), ma oggi vi sono ancora 62 mila posizioni non coperte per mancanza di personale formato/specializzato. Fra il 2011 e il 2016 gli specialisti in ICT sono cresciuti del 52%.

In termini di peso relativo, oggi in Italia, su 100 occupati 3,3 sono riconducibili alle professioni ICT, ma solo 1 su 100 è un un professionista ICT ad elevata qualificazione.

Il diverso ritmo del cambiamento impresso dal digitale rispetto al resto dell'economia appare evidente se si considera che le 111 mila imprese digitali attive crescono fra il 2011 e il 2017 del 17,6%, passando dall'1,8% al 2,2% sul totale delle imprese attive italiane. Inoltre le imprese attive nel settore del commercio al dettaglio via Internet sono raddoppiate nell'arco di sei anni (+99,6%), passando da poco piu' di 8mila a quasi 17mila

Un altro elemento rilevamnte messo in luce dal rapporti concerne la digitalizzazione come fattore che “accorcia le distanze”: il Mezzogiorno non è più così arretrato. Campania, Sicilia e Puglia sono tra le prime quattro regioni italiane dove negli ultimi 6 anni c'è stata la maggiore crescita di imprese digitali e addirittura battono le regioni del Nord per percentuale di crescita

Il digitale condiziona anche i consumi: un esempio su tutti, 6 viaggi su 10 tra quelli prenotati in Italia avvengono attraverso la rete.

"Le persone più qualificate saranno quelle che potranno cogliere le opportunità del 4.0. Questo ci deve portare a un investimento straordinario in formazione e innovazione perché tutti siano in condizione di capitalizzare le opportunità", ha affermato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, aggiungendo "siamo per un 4.0 dal volto umano che non lasci indietro nessuno. In Italia, solo l’8,3% dei lavoratori sono impegnati in programmi di formazione permanente, al di sotto della media europea 10,8%. Dobbiamo fare molto di più. Formare non è una spesa, ma un investimento sul futuro del paese".
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