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Il mercato del lavoro mostra segnali di ripresa

E' quanto rivela il primo rapporto sul mercato del lavoro frutto della collaborazione del Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal dove si legge che i livelli occupazionali ritornano a quelli precedenti la crisi. Tuttavia non nasconde che esistono persistenti fattori di debolezza

Economia, Welfare
Il mercato del lavoro mostra segnali di ripresa
(Teleborsa) - Negli ultimi due anni anche in Italia la ripresa accelera e il mercato del lavoro recupera, in buona parte, i livelli occupazionali precedenti la crisi: nel primo semestre del 2017 il numero di occupati si avvicina ai livelli del 2008 (poco meno di 23 milioni) mentre in termini di ore lavorate il divario è ancora rilevante seppure le tendenze recenti indichino un aumento delle ore lavorate superiore a quello degli occupati. E' quanto rivela il primo rapporto sul mercato del lavoro frutto della collaborazione del Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal.

La ripresa economica è caratterizzata da una elevata intensità occupazionale.

La ripresa dell’occupazione è rilevante per il lavoro dipendente e nel settore privato dell'economia mentre continua il declino del lavoro indipendente e della amministrazione pubblica (-220 mila unità di lavoro fra il 2008 e 2016) a causa del lungo blocco del turnover.

L'incremento dell’ultimo biennio si concentra nell'agricoltura e nei vari comparti dei servizi, inclusa l’istruzione e la sanità. Anche l’industria in senso stretto mostra una ripresa, più forte dal 2016 e che si intensifica nei primi sei mesi del 2017; l’occupazione nelle costruzioni continua invece a ridursi in modo ininterrotto dal 2009.

Tra il 2015 e il 2016, grazie in particolare ai provvedimenti di decontribuzione, è cresciuta significativamente anche l’occupazione a tempo indeterminato che nel secondo trimestre 2017, nonostante il recente rallentamento, raggiunge un livello molto vicino al massimo della serie storica (14 milioni 966 mila unità).

Dal 2015 il miglioramento del tasso di occupazione riguarda anche la componente giovanile.

Nonostante la ripresa interessi anche il Mezzogiorno, i divari territoriali sono aumentati mentre si è ridimensionato il gap di genere: la crisi ha colpito soprattutto i settori di attività con maggiore presenza maschile e la ripresa è più accentuata nei servizi.

Il tasso di posti vacanti, indicatore fortemente ciclico e che tende ad anticipare l’andamento dell’occupazione, cresce sostanzialmente dal 2013 e torna vicino ai valori massimi del periodo pre-crisi: nel terzo trimestre 2017 raggiunge l’1%, il livello toccato nel primo trimestre del 2008.
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