(Teleborsa) -
Quotazioni in ascesa per il petrolio ai massimi da metà 2015, a causa del
blocco di un oleodotto nel Mare del Nord, che sta più che compensando l'apprezzamento del biglietto verde.
Il
Brent infatti balza dell'1,13% a
65,42 dollari al barile, dopo la notizia della
chiusura "per alcune settimane" della pipeline Fortis nel Mare del Nord a causa di un guasto. Un blocco che
riduce l'offerta di 450 mila barili al giorno, tale è la capacità dell'oleodotto, che vanno ad aggiungersi ai
tagli dell'OPEC, recentemente estesi a tutto il 2018.
Viaggia però in forte rialzo anche la qualità di greggio nordamericana: il
Light Crude guadagna lo 0,81% a
58,46 dollari al barile, ignorando la
forza del dollaro, in attesa dell'esito del meeting della Fed.
Il mercato petrolifero resta dunque in tensione, con prezzi che tendono ad avvicinare e superare i 60 dollari, dopo una fase ribassista durata almeno due anni, che aveva portato le quotazioni anche sotto i 30 USD ad inizio 2016.