(Teleborsa) -
Sessione negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, fatta eccezione per
Londra che si muove in controtrend anche grazie alle
ultime novità in materia di Brexit.
Il Consiglio europeo ha infatti
autorizzato il passaggio alla cosiddetta "fase due" dei negoziati per il divorzio tra la Gran Bretagna e l'UE, quelli che riguardano gli aspetti commerciali.
Di scarso aiuto l'
andamento in verde di Wall Street, che ha accolto con favore la decisione del senatore
Marco Rubio di appoggiare la
riforma fiscale tanto attesa dalla finanza americana.
A zavorrare il sentiment hanno concorso anche le
vendite sul comparto retail (-2,31% sul relativo DJ Stoxx) in scia alla
sessione da incubo del colosso H&M. La seconda catena di abbigliamento al mondo ha messo a segno la maggior perdita giornaliera dal 2001 dopo aver annunciato un inatteso calo delle vendite.
Sostanzialmente stabile l'
Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,177.
Tra le principali commodities, nessuna variazione significativa per l'
oro, che scambia sui valori della vigilia a 1.254,1 dollari l'oncia mentre il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) avanza dello 0,78%, a 57,04 dollari per barile.
Lieve peggioramento dello
spread, che sale a 151 punti base, con un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all'1,81%.
Tra gli indici di Eurolandia tentenna
Francoforte, che cede lo 0,44%. Bene
Londra, che strappa un guadagno dello 0,57%, mentre
Parigi chiude sotto la parità (-0,15%).
A Milano il
FTSE MIB saluta l'ultimo giorno dell'ottava borsistica con una minusvalenza dello 0,44% a 22.094 punti, proseguendo la
serie di tre ribassi consecutivi iniziata mercoledì scorso. Cede alle vendite anche il
FTSE Italia All-Share, che chiude a 24.394 punti. Leggermente negativo il
FTSE Italia Mid Cap (-0,23%); consolida i livelli della vigilia il
FTSE Italia Star (-0,17%).
A Piazza Affari il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,73 miliardi di euro, in calo del 9,70%, rispetto ai 3,02 miliardi della vigilia; per quanto concerne i volumi, questi si sono attestati a 0,97 miliardi di azioni, rispetto ai 1,12 miliardi precedenti.
A fronte dei 221 titoli trattati sulla piazza milanese, 134 azioni hanno chiuso in calo, mentre 76 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 11 azioni del listino italiano.
Tra i
best performers di Milano, in evidenza
Poste Italiane, che porta a casa un guadagno del 4,09% grazie all'
accordo con CDP e ad una
serie di giudizi positivi degli analisti.
Molto bene
Moncler (+1,48%), che non risente né del calo dei retailer europei, né del crollo di
Ferragamo.
Giornata positiva per le utilities, capeggiate da
A2A (+1,35%), e
Mediaset (+1,23%), quest'ultima nel giorno del
via libera dell'Assemblea alle modifiche dello statuto.
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Ferragamo, che ha terminato le contrattazioni a -6,29% dopo aver
lanciato un profit warning.
In apnea
Banco BPM, che arretra del 2,33%.
Tonfo di
Exor, che mostra una caduta del 2,04%.
Sotto pressione
Mediobanca, che accusa un calo dell'1,99%.
Al Top tra le azioni italiane a
media capitalizzazione,
Maire Tecnimont (+4,53%),
IREN (+2,92%),
RCS (+2,49%) e
Hera (+2,12%).
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
Astaldi, che ha archiviato la seduta a -4,54%.
Lettera su
Rai Way, che registra un importante calo del 4,18%.
Affonda
Inwit, con un ribasso del 4,02%.
Crolla
Banca Popolare di Sondrio, con una flessione del 3,85%.