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Risorse e precari, le nuove sfide delle Università italiane

Due giorni di assemblea della FLC a Cosenza

Economia
Risorse e precari, le nuove sfide delle Università italiane
(Teleborsa) - Ancora oggi, tante emergenze sono ancora attuali, come: divari territoriali, scarsità delle risorse pubbliche a disposizione per la ricerca e l’innovazione, precarietà del lavoro, mancanza di personale, ed un contratto nazionale che dopo 9 anni fa ancora fatica a decollare.



L'assemblea nazionale della FLC CGIL sull’Università, riunita oggi e domani (23-24 Gennaio) a Cosenza, sta discutendo di questi temi con gli studenti, i docenti, il personale tecnico-amministrativo, i rappresentanti delle istituzioni, per approfondire, ma anche per fornire chiavi di lettura e soluzioni possibili per un rilancio del sistema universitario.

L'assemblea arriva a poco più di due anni di distanza dall’iniziativa che si tenne a Roma, presso l’Università di Roma Tre nell’ottobre del 2015. I lavori, saranno conclusi domani 24 gennaio dal segretario generale della CGIL Susanna Camusso.

Nella sua relazione introduttiva ai lavori, Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, ha colto la condizione di "acuta sofferenza" in cui versa l'Università italiana, colpita in questi anni da una "forte deprivazione" di risorse (mentre in Germania e Francia, ad esempio, si aumentavano i fondi), da una generale precarizzazione del lavoro, soprattutto nella ricerca e da un'assenza di "prospettive strategiche" per il futuro.

In particolare, il segretario della FLC, ha sottolineato come in questi anni abbia pesato l'enorme riduzione delle immatricolazioni, dovuta all'innalzamento delle tasse che ha impedito a centinaia di migliaia di studenti della classe media impoverita di partecipare alla formazione universitaria. Inoltre - ha proseguito Sinopoli - si è approfondita la frattura tra atenei del nord e atenei del Mezzogiorno: sono ormai più di 25mila ogni anno gli studenti del sud che vanno a immatricolarsi in atenei del nord. E ciò è un evidente freno per lo sviluppo dell'intero Mezzogiorno, poiché gran parte di essi difficilmente vi faranno ritorno.

"Il messaggio da Cosenza è dunque il seguente: noi vogliamo ricostruire i paradigmi di senso dell'università, a partire da una Costituente che ne definisca la missione per il XXI secolo, e per le generazioni future. Questo è il compito storico e politico che vogliamo assegnare alla FLC CGIL, consapevoli che è giunto il momento di una svolta vera ed efficace" - ha concluso il sindacalista.
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