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Sgravi fiscali, un tesoretto da 142 miliardi di euro a rischio sforbiciata

E' quanto teme la CGIA di Mestre al termine di un'analisi sulle principali agevolazioni di cui godono gli italiani

Sgravi fiscali, un tesoretto da 142 miliardi di euro a rischio sforbiciata
(Teleborsa) - In Italia gli sgravi fiscali ammontano a circa 142 miliardi di euro. Un tesoretto, questo, che potrebbe essere sforbiciato o modificato dal futuro Governo per mantenere le promesse elettorali.

A lanciare l'allarme è la CGIA di Mestre, che ha calcolato nel dettaglio i vari benefici fiscali di cui godono ogni anno gli italiani.

Nel dettaglio, gli effetti delle detrazioni, delle deduzioni fiscali, delle cedolari secche e dei i crediti di imposta che riducono il prelievo sui contribuenti italiani (le cosiddette "tax expenditures") sono 466 e costano allo Stato 54 miliardi di euro all’anno.

A questo importo vanno accostate le detrazioni ai fini Irpef che interessano i lavoratori dipendenti e gli autonomi (37,8 miliardi di euro), le detrazioni per i familiari a carico (11,3 miliardi) e una serie di altre agevolazioni (aliquote IVA ridotte, Ace per le società di capitali, tassazione separata per alcune tipologie di reddito, imposte sostitutive sui redditi da capitale etc...).

A tutte queste vanno aggiunte infine le spese fiscali relative ai tributi locali. Si tratta di misure che assicurano una riduzione del prelievo su Irap, Tari, IMU, Tasi e Tosap (tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche). In quest'ultimo caso, complessivamente lo sgravio riferito alle tasse locali ammonta a 38,7 miliardi di euro all’anno.

Quali sono le principali agevolazioni e chi sono i contribuenti che ne traggono i maggiori benefici? La prima voce è il "bonus Renzi" che interessa oltre 11 milioni di lavoratori dipendenti con un livello retributivo medio-basso e costa allo Stato quasi 9 miliardi all’anno.

La seconda misura è la detrazione al 50% delle spese per il recupero edilizio che grava sulle casse pubbliche per 6 miliardi di euro.

In terza posizione, invece, i proprietari di prima casa la cui rendita catastale non rientra nell’imponibile Irpef. Questi contribuenti godono di uno "sconto" fiscale di 3,6 miliardi di euro.

Afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo: "Questo tesoretto, costituito in linea generale da oltre 142 miliardi, è finito nel mirino delle promesse elettorali presentate in questi giorni dai big della politica nazionale. La riduzione delle tasse, l’aumento delle pensioni minime o l’introduzione del reddito di cittadinanza potrebbero essere in gran parte realizzate attraverso una sforbiciata a queste agevolazioni che, quasi sicuramente, andranno però a penalizzare chi oggi beneficia di queste misure".
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