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Ripartono nelle piccole imprese i contratti a tempo indeterminato

A gennaio aumentati dell’80% rispetto a gennaio 2017, comunica la CNA - Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa

Economia
Ripartono nelle piccole imprese i contratti a tempo indeterminato
(Teleborsa) - Il tessuto imprenditoriale italiano è caratterizzato soprattutto da piccole imprese, che rappresentano un vero valore per la nostra economia. Se le pmi sono in salute, l'economia è in salute.

Con l'inizio del nuovo anno giungono finalmente segnali positivi dal mondo dell'artigianato e della piccola impresa, con i dati sull'occupazione davvero positivi. A gennaio l’occupazione ha ripreso a crescere registrando un incremento mensile dell'1,7% e un +3,5% su anno, ritmo più che doppio rispetto all'aumento del prodotto interno lordo su base annua (+1,5%). Tale risultato si deve soprattutto ai contratti a tempo indeterminato, che registrano un significativo +80,1% su gennaio 2017. Evidente indicatore di una crescita economica robusta e prolungata nel tempo.

Lo rileva l’Osservatorio Lavoro della CNA - Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa - che da dicembre 2014 analizza mensilmente l’andamento dell’occupazione in un campione di circa 20mila imprese associate con quasi 133mila dipendenti.

La variazione congiunturale positiva di gennaio è la più alta da quando esiste l’Osservatorio. Merito del boom di assunzioni: nel primo mese del 2018, i nuovi posti di lavoro nelle imprese artigianali, micro e piccole sono aumentati del 56,4% su gennaio 2017, quando erano cresciuti “solo” dell’8,2%.

L’ampliamento della base occupazionale è stato trainato principalmente dai nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Una tipologia che rimane la preferita dalle piccole imprese (67,4% dell’occupazione totale) seguita a lunga distanza dai contratti a tempo determinato (20,7%).

A rendere possibile tale situazione, da un verso la maggiore fiducia degli imprenditori, stimolata dal quadro economico stabilmente favorevole e dall'altro le modifiche legislative introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 in materia di decontribuzione sui nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato per i giovani fino a 35 anni. Anche le cessazioni sono aumentate (+34,4% rispetto a gennaio 2017) ma rimanendo in linea con la crescita registrata l’anno scorso. In maniera più rilevante nel tempo determinato (+36%) che nel tempo indeterminato (+25,2%).
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