Facebook Pixel
Milano 10:17
33.411,9 -1,60%
Nasdaq 15-apr
17.706,83 0,00%
Dow Jones 15-apr
37.735,11 -0,65%
Londra 10:17
7.849,12 -1,46%
Francoforte 10:17
17.775,88 -1,39%

ABI, a febbraio prestiti in aumento.Tassi al nuovo minimo storico

Lo rivela l'Associazione Bancaria Italiana nel consueto rapporto mensile che vede anche un calo delle sofferenze nette

Economia
ABI, a febbraio prestiti in aumento.Tassi al nuovo minimo storico
(Teleborsa) - Aumentano i prestiti famiglie e imprese, mentre il tasso sul totale dei prestiti tocca un nuovo minimo storico e calano le sofferenze. E' quanto sottolinea l'ABI nel consueto rapporto mensile.
A febbraio 2018 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.777,2 miliardi di euro è superiore, di quasi 70 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.707,3 miliardi di euro.

DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI

Dai dati al 28 febbraio 2018, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,9%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 2 anni). Questo emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d'Italia relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese.Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a gennaio 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +3,2% rispetto a gennaio 2017.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI

A febbraio 2018, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,69%, minimo storico (2,70% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Al minimo storico anche il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni risultato pari a 1,89% (1,92% a gennaio 2018, minimo storico, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,65% (1,45% il mese precedente, minimo storico; 5,48% a fine 2007).

QUALITÀ DEL CREDITO

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a gennaio 2018 si sono attestate a 59,3 miliardi di euro; un valore in diminuzione rispetto ai 64,1 miliardi del mese precedente e in forte calo, meno 27,5 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In 13 mesi si sono quindi ridotte di oltre il 30%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 3,41% a gennaio 2018 (era 4,89% a fine 2016).

DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA

In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a febbraio 2018, di circa 70 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +5,1% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 69 miliardi di euro in valore assoluto
negli ultimi 12 mesi (pari a -20,7%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a febbraio 2018 una lieve crescita su base annua di +0,04%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a 1.707 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di oltre 158 miliardi.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA

A febbraio 2018 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è pari in Italia a 0,74% (0,75% il mese precedente.

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a febbraio 2018 risulta pari a 195 punti base (195 anche il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2017 tale differenziale è risultato pari a 1,85 punti percentuali (1,98 p.p. nel 2016).


Condividi
```