(Teleborsa) - Si consuma subito lo
strappo tra Lega e Forza Italia che non trovano la quadra sulla trattativa per eleggere i
vertici di Montecitorio e Palazzo Madama. Salvini, alla seconda votazione per la presidenza di Palazzo Madama vota
Anna Maria Bernini (candidato sempre sponda Fi ma più tollerato dai 5Stelle che parlano di "segnale positivo") anziché
Paolo Romani, ovvero il candidato fortemente sostenuto da
Berlusconi, che in serata riceve la
Bernini a Palazzo Grazioli, ribadendo la stima ma precisando di non poter sostenere la sua corsa :
"Non possiamo accettare candidature scelte da altri, non posso accettare diktat", avrebbe detto.
LA BERNINI RINUNCIA - A mettere la parola fine arriva subito dopo il tweet di Bernini:
"È evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente Berlusconi e del mio partito".SALVINI, TRA STALLO E STELLE - Ma, al netto della rinuncia obbligata della senatrice, è evidente che tira (sempre più forte) aria di intesa tra il
Carroccio e i Pentastellati. "La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi e uscire dallo stallo, e un segnale all'Italia perché il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile, fa sapere Salvini che respinge l'accusa di aver tradito il centrodestra.
"Vista la disponibilità dei 5stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza camera. Aspettiamo di conoscere i nomi", aggiunge il leader del Carroccio.
IL CARROCCIO FA L'ASSIST, M5S RISPONDE: "Per la presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile".BERLUSCONI INFURIATO: "ATTO OSTILE" - Non si fa attendere il commento di Berlusconi che, secondo fonti attendibili, sarebbe letteralmente
infuriato e parla senza giri di parole di "atto ostile":
"I voti al Senato ad Anna Maria Bernini strumentalmente utilizzata sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altro smaschera il progetto per un governo lega-M5s".
FRACCARO - CASTELLATI PER RICUCIRE? - Dopo lo strappo, però, si tenta di ricucire. E, nella notte, spuntano altri
due nomi:
Riccardo Fraccaro di M5s alla
Camera, con l’aiuto della Lega Nord, e
Maria Elisabetta Casellati al Senato per la Lega, con i voti di M5s: così Di Maio e Salvini tentano di ricucire con Berlusconi dopo la rottura della coalizione di centrodestra. Con il
PD, spettatore interessato, che chiede di
ripartire da zero. Si riparte tra poco per un'altra lunghissima giornata:
l'appuntamento è per le 10.30.