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Eurozona: l'economia prosegue sulla strada dell'espansione

Lo rivela l'Istat nell'Eurozone Economic Outlook che spiega come rimangano i i rischi legati alla normalizzazione dei tassi di interesse, ai dazi, alla Brexit, alle tensioni geopolitiche

Economia
Eurozona: l'economia prosegue sulla strada dell'espansione
(Teleborsa) - L'economia dell'Eurozona prosegue sulla strada della crescita. Lo rivela l'Istat nell'Eurozone Economic Outlook da dove si evince che l'economia dell'area euro mantiene un profilo espansivo in linea con la crescita dell'economia mondiale e del commercio internazionale.

Nel primo e nel secondo trimestre del 2018 il prodotto interno lordo dell’area euro è atteso crescere a un ritmo simile a quello registrato alla fine 2017 (+0,6%), per poi rallentare leggermente nel terzo trimestre (+0,5%).



L’espansione è sostenuta dalla crescita degli investimenti che, supportata dalle favorevoli condizioni di finanziamento e dall'aumento del grado di utilizzo degli impianti, è prevista rafforzarsi lungo tutto il periodo di previsione con una accentuazione nel primo trimestre del 2018. Anche la spesa per consumi privati è attesa in aumento in misura quasi uniforme a seguito del miglioramento del mercato del lavoro. L'inflazione salirà solo nella seconda parte dell'anno.

Il quadro internazionale

La crescita dell'attività economica globale rimane vivace e diffusa tra i Paesi, sostenuta da una marcata espansione del commercio mondiale. Nel 2017 secondo i dati OCSE, il PIL dei paesi G20 è aumentato del 3,8% (+3,2% nel 2016). Le prospettive di crescita restano positive per le economie avanzate e sono migliorate anche per alcune delle economie emergenti, compresa la Cina.

La crescita rimane robusta sostenuta dagli investimenti

Nel quarto trimestre del 2017, la variazione congiunturale del PIL dell'area euro è stata pari a +0,6%, in lieve decelerazione rispetto ai trimestri precedenti (+0,7% nel secondo e nel terzo trimestre). La crescita del PIL è stata trainata dalle esportazioni e dagli investimenti, che hanno avuto un contribuito positivo (rispettivamente +0,9 e +0,2 punti percentuali). I consumi privati sono invece aumentati a ritmi inferiori rispetto ai trimestri precedenti.

Inflazione in accelerazione

A febbraio il ritmo di crescita dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha rallentato (1,1%), attestandosi su livelli inferiori a quelli dell’ultimo picco (novembre 2017). Secondo le indagini della Commissione Europea, per le imprese manifatturiere le aspettative per i prezzi di vendita sono rimaste stabili a febbraio. Nello stesso mese le aspettative dei consumatori sui prezzi, dopo il forte aumento di gennaio, hanno mostrato solo una lieve riduzione. Tuttavia nei prossimi mesi l'inflazione di fondo è prevista aumentare alimentata dal consolidamento della crescita economica.

Tuttavia rimangono i rischi legati alla normalizzazione dei tassi di interesse che potrebbe creare tensioni nei mercati finanziari deteriorando potenzialmente le condizioni del credito con un effetto negativo per la crescita degli investimenti. Anche l’evoluzione del commercio internazionale che sta sostenendo la fase di crescita potrebbe essere soggetta a rischi a causa della recente introduzione di dazi sulle importazioni di materie prime da parte del Governo degli Stati Uniti. Inoltre, l'apprezzamento dell'euro dall'inizio dell'anno scorso potrebbe frenare la crescita delle esportazioni. Rimangono inoltre alcuni rischi associati all'incertezza politica, come il processo dei negoziati sulla Brexit, nonché i recenti risultati delle elezioni in Italia e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

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