(Teleborsa) -
Smaltimento dei crediti deteriorati,
ripristino della redditività,
revisione dei modelli interni di gestione del rischio e
monitoraggio di alcuni importanti fattori quali la
Brexit e gli
stress test.
Sono queste le
quattro priorità che il
meccanismo unico di vigilanza della Banca Centrale Europea ha stabilito per il 2018.
Ad illustrarle la Presidente
Danièle Nouy nel corso della presentazione al Parlamento europei del rapporto annuale sulle attività della vigilanza.
Secondo Nouy
la priorità numero uno è il ripristino della redditività. "Alcune banche ancora non riescono a incassare il costo del loro capitale e sul lungo termine questa è una posizione insostenibile", ha affermato, aggiungendo che gli istituti incapaci di generare profitti "non possono sostenere la crescita economica e crearsi dei margini di capitale".
Al tempo stesso, ha però avvertito la Chairwoman,
la ricerca degli utili può spingere a aumentare l'esposizione al rischio, portando ad altre insidie.
Una soluzione potrebbe essere quella di
puntare sulla riduzione dei costi: "guardiamo alle grandi reti di sportelli: sono ancora necessarie nell'era del
digital banking?" si domanda. L'importante è non operare tagli sui settori sbagliati, come la gestione del rischio o le reti di information technology.
Quanto al nodo spinoso dei
crediti deteriorati delle banche (
Non performing loans, o NPL) Nouy ha ribadito che
l'Addendum da poco pubblicato "delinea quello che ci attendiamo che le banche effettuino in accantonamenti sugli NPL e queste attese, ovviamente, non sono vincolanti". L'addendum rappresenta solo un punto di partenza dal quale poi si apre un dialogo diretto con ogni singola banca sulla questione, quindi non si va a sconfinare sull'attività di legiferazione, ha spiegato, tentando di mettere fine alle
contrapposizioni createsi proprio con il Parlamento europeo, secondo il quale con la bozza di Addendum la BCE si sarebbe spinta di fatto oltre il suo mandato, sconfinando nel campo della normazione.
Alla presentazione è intervenuto anche il Presidente della BCE,
Mario Draghi, affermando che
le banche europee sono chiamate a fronteggiare anche altre sfide chiave, quali ad esempio "l'
adattare i modelli di business alle nuove esigenze tecnologiche, così come
affrontare la questione dell'eccesso di capacità e di costi".
Il Report si è poi soffermato sulle
fusioni transfrontaliere tra banche, spiegando che
l'Unione bancaria le agevolerà perché possono offrire una serie di vantaggi all'economia e ai consumatori. Ma affinché tali benefici si concretizzino, le fusioni devono essere solide dal punto di vista prudenziale.