(Teleborsa) - L'andamento del rischio di credito di imprese e famiglie italiane, si è stabilizzato dopo oltre 13 trimestri consecutivi di forte decelerazione, raggiungendo livelli inferiori a quelli del periodo pre-crisi.
E' quanto emerge dalle analisi condotte sulla banca dati di
CRIF secondo cui
il tasso di default delle imprese a dicembre 2017 si è
stabilizzato al 3,9%, rispetto alla rilevazione di dicembre 2015, quando era risultato pari al 5,8%, e
lontanissimo dal picco della fine del 2009, nella fase più acuta della crisi, quando aveva raggiunto il 7,9%.
Molto più contenuta la volatilità del rischio delle famiglie italiane, tradizionalmente più prudenti nel ricorso al credito e storicamente protette da saggi di risparmio elevati:
il tasso di default è sceso dal 2,3% di dicembre 2015 all’1,7% di dicembre 2017, anche in questo caso su livelli decisamente più contenuti rispetto al 3,5% registrato sempre alla fine del 2009.
Outloook. Per il prossimo biennio, CRIF Credit Solutions stima che, secondo lo scenario di complessivo miglioramento dello stato generale dell’economia delineato dall'EBA, "
il rischio delle imprese si stabilizzerà su un sentiero di normalità attestandosi intorno al 4% fino alla fine del 2019. Considerando invece per
ipotesi uno scenario fortemente sfavorevole, la rischiosità potrà aumentare fino al 5,8%, ritornando ai livelli conosciuti nella crisi più recente. Per quanto riguarda le
famiglie, invece, CRIF prevede una
normalizzazione della dinamica del tasso di default intorno all’1,6% fino alla fine del 2019 ma,
in presenza di condizioni economiche molto avverse, il trend del default
potrà accelerare risalendo fino al 2,2%.