(Teleborsa) - "Il
peggioramento del clima di fiducia rilevato ad aprile, sia sul versante delle famiglie sia delle imprese, è sintomatico del clima d'incertezza che caratterizza l'attuale fase congiunturale; da alcuni mesi, infatti, produzione e occupazione sono in rallentamento". Questo il commento dell'Ufficio Studi
Confcommercio ai
dati diffusi oggi 24 aprile dall'
Istat.
"In particolare - spiega la Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo -
il permanere di un'evoluzione scarsamente dinamica dei consumi sta provocando un deterioramento delle attese degli imprenditori del commercio al dettaglio, la cui fiducia è scesa ai livelli più bassi dalla fine del 2014. Questa tendenza coinvolge, non solo gli operatori della distribuzione tradizionale, ma anche quelli delle grandi superfici".
L'Ufficio economico di
Confesercenti punta i riflettori sullo "
stallo politico per la formazione del nuovo Governo. Questo non aiuta a risolvere l’incertezza di fondo di imprese e famiglie, anche se il peggioramento del clima è dovuto, in primo luogo, ad una
ripresa ancora troppo debole. E che dà segni di rallentamento, dall'industria al turismo, che dopo un 2017 da record adesso registra risultati sempre positivi, ma decisamente meno brillanti. E la ripresa è ancora più debole nel commercio, come segnalano il crollo della fiducia per le imprese di settore e la diminuzione delle vendite registrata nella prima parte dell'anno.
In uno scenario di questo tipo, il rischio è che l'assenza prolungata di un Esecutivo allontani anche il rafforzamento della ripresa. La nostra economia continua infatti a soffrire di diversi elementi di debolezza: competitività, pressione fiscale, politiche comunitarie ancora troppo orientate in senso restrittivo", conclude
Confesercenti.