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Governo, Conte ottiene anche la fiducia della Camera

I voti favorevoli sono stati 350, i contrari 236, gli astenuti 35. Ora al lavoro sulla nomina delle Commissioni permanenti dei due rami del Parlamento

Politica
Governo, Conte ottiene anche la fiducia della Camera
(Teleborsa) - Dopo il via libera del Senato il Governo Conte incassa anche la fiducia alla Camera.

I voti favorevoli sono stati 350, i contrari 236, gli astenuti 35.

Durante la discussione sulla fiducia non sono mancati momenti di tensione. In particolare quando il Presidente del Consiglio ha parlato di conflitto di interessi. "Conflitto d'interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto" ha affermato Conte, provocando immediatamente la reazione di molti deputati, soprattutto PD.

In particolare, il capogruppo PD alla Camera, Graziano Delrio, ha risposto al Premier: "Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e lo riscriva. Sono sconcertato: lei è espressione di un Governo che nasce sull'inganno. Il nostro augurio è che non faccia il pupazzo dei partiti".

Botta e risposta anche tra l'Anac e Conte dopo che quest'ultimo, a proposito dell'Autorità nazionale anticorruzione, ha dichiarato: "Ho lanciato l'idea - e lo ribadisco - di valutare bene il ruolo dell'Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente".

L'Anac ha manifestato stupore per le parole di Conte, reiterando al Premier l'invito ad assistere alla relazione annuale in Senato, prevista per il 14 giugno, affinché possa conoscere tutto ciò che l'Autorità fa per prevenire la corruzione.

Per quanto riguarda il discorso del Premier ai deputati riuniti a Montecitorio, prima dell'inizio delle votazioni Conte sottolineato la particolare attenzione del suo Governo M5S-Lega alle politiche per il Meridione, concretamente dimostrata, appunto, con la nomina della leccese Barbara Lezzi militante 5 Stelle a Ministro per il Sud. E in proposito, Conte ha detto: "Tenete conto che ancora oggi non riusciamo a utilizzare appieno i fondi destinati al Sud. L'opera di razionalizzazione di questi fondi sarebbe un primo passo avanti", ribadendo l'importanza della realizzazione di infrastrutture. "Non ci sottrarremo a investimenti sulle infrastrutture - ha infatti detto - perché sono parte fondante del nostro programma".

Conte ha affrontato naturalmente tutti i punti del programma, o meglio del "contratto, ribadendo punto su punto alle critiche dell'opposizione.

E sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia 5 Stelle, il Premier ha precisato: "Capisco che sul reddito di cittadinanza ci possano essere valutazioni opposte, ma tengo a precisare che non sarà concepito come una misura assistenziale, lo abbiamo concepito come un sostegno per il reinserimento lavorativo. Cercheremo di progettare questa misura in modo molto oculato, in modo molto articolato".

Quanto alle banche, il Presidente del Consiglio ha preannunciato novità su quelle del credito cooperativo e le popolari: "Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione. Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sul credito cooperativo e sulle banche popolari", le sue parole.

Concluso il voto di fiducia, non terminerà al momento il lavoro dei parlamentari. Vanno infatti nominate le Commissioni permanenti dei due rami del Parlamento: i gruppi dovranno indicarne i rispettivi componenti, che poi a loro volta dovranno eleggerne i rispettivi Presidenti e i componenti gli uffici di presidenza di ciascuna commissione.
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