(Teleborsa) - Si aprono le porte delle case degli italiani.
Ben il 68,5% dei cittadini della Penisola si dice pronto ad ospitare nella propria abitazione eventi come mostre, presentazioni di libri e chef, pranzi e cene con sconosciuti.
Ma cosa spinge gli italiani a privarsi dell'intimità della propria casa per aprirla a perfetti sconosciuti? Il 61,5% degli intervistati viene convinto dal fatto che
la casa rappresenti una fonte secondaria di guadagno. Invece
il 21,8% lo farebbe per condividere le sue passioni, mentre il 16,8% sarebbe pronto a instaurare nuove conoscenze,
motivazione più diffusa tra chi vive al Nord, dove il desiderio di espandere la propria rete di amicizie è stato scelto dal 20% dei rispondenti.
L’abitazione quindi da spazio privato per antonomasia diventa spazio pubblico, ma questo è vero per tutte le stanze? Qui i rispondenti si sono divisi, sebbene prevalga l’idea di voler mantenere almeno una parte della casa
off limits (57,9%).
Quasi il 74% di chi vorrebbe mantenere chiusa una stanza ha indicato la camera da letto, seguita dal 18,8% delle risposte relative alla cameretta dei figli.
Porte aperte invece per bagni e cucine, dove la percentuale di chi non li condividerebbe mai con degli sconosciuti non ha nemmeno superato il 5%.
Il concetto di sharing economy vede tra le opzioni più popolari il
coach surfing, ossia l'offerta del proprio divano a una turista di passaggio,
indicata dal 18,9% degli intervistati.
Il 18,3% delle persone ospiterebbe volentieri in casa propria degli show di cucina, mentre il
17,8% preferirebbe degli show musicali riservati noti come "secrets concerts".
Il 15% organizzerebbe invece in casa propria
pranzi e cene e presentazioni di libri.