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Architettura, l'Italian Beauty dei piccoli centri storici al centro di W.A.Ve 2018

Edizione dedicata ai centri storici italiani, spesso sconosciuti ai più, ed alle eccellenze in termini di sostenibilità ambientale. Al Workshop dell'Università IUAV di Venezia partecipa anche RFI per parlare del nuovo ruolo delle stazioni

Cultura, Economia, Trasporti
Architettura, l'Italian Beauty dei piccoli centri storici al centro di W.A.Ve 2018
(Teleborsa) - I centri storici italiani tornano al centro della nuova edizione di W.A.Ve 2018, i Workshop estivi di Architettura a Venezia, dopo un'esperienza dedicata alla ricostruzione della Siria nell'edizione 2017. La XVII edizione di W.A.Ve. è stata inaugurata nell’Aula Magna della sede dell'Università IUAV di venezia ai Tolentini.

Si tratta di un’esperienza unica nel panorama nazionale e internazionale delle scuole di architettura e di un’occasione di apprendimento molto particolare. L'esperienza si concretizza in tre settimane di progettazione intensiva per 1300 aspiranti architetti guidati da professionisti di fama internazionale che si confrontano sui temi più urgenti della contemporaneità.

Il tema prescelto quest'anno ha a che vedere con la particolare bellezza delle città italiane, come si intuisce dal tema " Italian Beauty". Il workshop si occuperà, infatti, dei centri storici di piccole e medie dimensioni, dalla Sicilia al Trentino, con le quali è stato attivato anche un coordinamento con le amministrazioni locali.

Il confronto tra architetti provenienti da tutto il mondo sarà anche l’occasione per acquisire punti di vista “esterni” e far conoscere luoghi italiani che, ancora oggi, possono essere considerati come modelli insediativi e di equilibrio sociale e ambientale.

Tra le novità di questa edizione il 27° workshop W.A.Ve. Abroad: per la prima volta nella storia dei workshop, si terranno in contemporanea seminari progettuali in altri paesi, Serbia, Albania, Grecia (Creta), Argentina, Ruanda, attraverso Iuav Academics Abroad, la rete di contatti degli oltre cento professori che hanno studiato all’Iuav e oggi insegnano nelle università del mondo;

Alle sessioni di lavoro parteciperà anche Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS Italiane, per mettere in luce la particolare attenzione al rapporto tra stazioni ferroviarie e città. Le stazioni stanno infatti cambiando il loro ruolo: non sono più solo luoghi in cui inizia o finisce il viaggio, ma nuove piazze delle città. L’obiettivo è quindi porre le stazioni al centro dell’attenzione della strategia di sviluppo, territoriale oltre che infrastrutturale: riconoscere questa necessità, progettare e dare forma al cambiamento del rapporto delle stazioni con le città e con le comunità che le abitano, attraverso un processo di confronto e partecipazione, è fondamentale.

W.A.Ve. 2018 porrà l’attenzione anche su queste nuove opportunità dentro una generale idea di città sostenibile, connessa, efficiente e culturalmente viva.

"Stazioni ben connesse con le reti di mobilità urbana e aperte alle città diventano centri di gravità della vita quotidiana dei cittadini, alimentano servizi e migliorano gli standard di vita", ha dichiarato Sara Venturoni, Direttore Stazioni di RFI. , aggiungendo che "il futuro delle stazioni, in quanto parte dello sviluppo e della rigenerazione del patrimonio delle nostre città impone un lavoro su diverse dimensioni, per restituire qualità, identità e riconoscibilità alle funzioni e allo spazio pubblico".

Tra i numerosi architetti invitati a questa edizione di W.A.Ve. il messicano Alberto Kalach, i cileni Felipe Assadi e Max Nunez; il paraguayano José Cubilla, i brasiliani Vinicius Andrade e Marcelo Morettin; torna il giordano Ammar Kammash, guru dell’architettura sostenibile nel mondo arabo, vincitore della scorsa edizione di W.A.Ve. dedicata alla ricostruzione in Siria. Insieme ai grandi nomi dell’architettura internazionale, in questa edizione si dà spazio ai giovani emergenti, tra i quali i siciliani AM3 Architetti Associati, i portoghesi Fala Atelier, i veneti Carlana Mezzalira Pentimalli.
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