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Taglio vitalizi, gli ex deputati insorgono. Casellati in loro aiuto

L'Associazione degli ex parlamentari ha chiesto di essere ascoltata per esprimere il proprio punto di vista

Economia
Taglio vitalizi, gli ex deputati insorgono. Casellati in loro aiuto
(Teleborsa) - Si preannuncia una vera e propria battaglia sul tema vitalizi.
Ieri, 27 giugno, il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha presentato la proposta per il superamento dei vitalizi nell'ufficio di presidenza di Montecitorio. Un provvedimento, ha spiegato, che farà risparmiare 40 milioni di euro all'anno.

Come noto i vitalizi sono stati aboliti nel 2012 ma quelli già assegnati non sono mai stati messi in discussione. A "tremare" sono ora gli ex deputati con meno legislature, mentre quelli con più legislature alle spalle avranno riduzioni meno consistenti.

La proposta presentata da Fico prevede il ricalcolo secondo il metodo contributivo dell'attuale sistema di assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari. "Parliamo di 1338 vitalizi che saranno tagliati: per la maggioranza dei casi dal 40 al 60%. Per costruire questa proposta abbiamo collaborato con INPS e ISTAT, in modo da definire il ricalcolo secondo il metodo contributivo nel modo più preciso: gli ex parlamentari riceveranno quanto hanno versato. In questo modo eliminiamo un’ingiustizia. Non solo, dal ricalcolo dei vitalizi potremo risparmiare circa 40 milioni di euro all’anno. Significa 200 milioni di euro a legislatura", ha spiegato il Presidente della Camera.

Va tenuto presente che la delibera fissa un vitalizio minimo di 980 euro, ma questo non ha rassicurato i diretti interessati: l’Associazione degli ex-parlamentari ha chiesto "di essere ascoltata per esporre il proprio punto di vista sugli annunciati provvedimenti".

"Nessuna legge approvata dal Parlamento di modifica della disciplina previdenziale ha mai messo in discussione retroattivamente diritti già maturati dai cittadini. Infatti, le riforme delle pensioni che si sono susseguite negli anni, da quella 'Dini' del 1995 a quella 'Fornero' del 2011 tutte hanno fatto salvi i diritti dei cittadini maturati prima della loro entrata in vigore", si legge sul sito dell'Associazione, che incalza: "Pretendere di farlo per gli ex-parlamentari avrebbe soltanto un significato punitivo, di delegittimazione e umiliazione della funzione parlamentare che è libera e indipendente".

A dare manforte agli ex deputati è la Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, secondo la quale "si incide sullo status di persone che oggi possono avere anche un'età rilevante che si troveranno improvvisamente ad avere uno stipendio inferiore al reddito di cittadinanza".

(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)
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