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Riders, Di Maio: "Lavoriamo a un contratto collettivo nazionale con salario minimo orario"

Lo ha detto il Ministro del Lavoro al termine dell'incontro che si è svolto oggi con i rappresentanti dei lavoratori, delle piattaforme digitali di food deliveroo e dei sindacati

Economia, Politica
Riders, Di Maio: "Lavoriamo a un contratto collettivo nazionale con salario minimo orario"
(Teleborsa) - I riders, i giovani lavoratori delle consegne a domicilio, definiti da molti il "simbolo di una generazione senza tutele", sono al centro del dibattito politico ormai da giorni. Precarietà e disoccupazione sono i mostri che nel corso di questi anni hanno letteralmente messo ko il futuro dei giovani. Per questo il neo Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha deciso di partire da qui, dalla lotta alla precarietà e uno dei primi atti ufficiali subito dopo l'insediamento è stato intavolare trattative con aziende come Deliveroo, Foodora, Glovo, Justeat e altre piattaforme online della cosiddetta "gig economy", cioè quel modello di mondo del lavoro centrato sulla chiamata on demand, ossia quando c’è richiesta.



AL VIA IL TAVOLO - Si è svolto oggi presso la sede del ministero del Lavoro di via Flavia a Roma, un incontro tra il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, i leader di Cgil, Cisl e Uil (Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo), il direttore delle relazioni esterne e welfare di Confindustria Pierangelo Albini, i rappresentanti dei lavoratori e delle piattaforme di delivery.


"Faremo un contratto collettivo nazionale con salario minimo orario" - "Dal tavolo di oggi è emersa la volontà di lavorare a un contratto collettivo nazionale per i ciclofattorini – il vicepremier Di Maio – L'obiettivo può essere il raggiungimento del primo contratto per i rider in Europa. Si obietta che questo sia un tipo di lavoro che prevede un impegno di poche ore. Ma una cosa è quello che offrono le piattaforme e un'altra è l'esigenza di lavoro da parte dei giovani. Un compenso minimo orario, tutele Inail e Inps, il diritto a non dipendere da un algoritmo per il pagamento, e infine un contratto con dettagli chiari: questo è quello che vogliamo ottenere. Le piattaforme discutono della natura del contratto, subordinato o a collaborazione. Ma questo verrà risolto in sede di contrattazione. Sono molto contento, ma questo tavolo è solo l'inizio. Ogni giorno questi ragazzi rischiano la vita, ma senza tutele minime per la loro incolumità".
Nessuna indicazione precisa sui tempi visto che Di Maio ha precisato che nei prossimi giorni sentirà ancora le parti, sia i rappresentanti dei riders: "Vogliamo ascoltare anche i diretti interessati. Se servono stampelle normative si potranno inserire nel decreto dignità. Dobbiamo unire il passato con il futuro".

INCONTRO POSITIVO - "Si è avviato un dialogo positivo con il Governo volto a garantire un lavoro stabile e dignitoso per tutti, partendo proprio dalle fasce più deboli prive di diritti e tutele, come lo sono attualmente i rider in Italia". Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, presente all’incontro con il Governo e le aziende del settore food delivery, che si è tenuto oggi presso il Ministero del Lavoro. "La gig economy è un settore emergente e proficuo per l’economia del Paese, i cui lavoratori devono essere inquadrati contrattualmente, attraverso contenuti minimi retributivi e tutele previdenziali. L’UGL è aperta alla costituzione di un nuovo modello di contratto nazionale che offra sicurezza e stabilità, anche svolgendo i cosiddetti lavori del futuro. Siamo sulla buona strada".

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