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L'Antitrust determinata nel contrastare le disuguaglianze e parte attiva nell'economia digitale

Il Presidente Pitruzzella al Senato fa il bilancio dei sette anni di mandato. Periodo dominato da Grande Trasformazione alimentata da tre fattori: crisi economica, digitalizzazione e globalizzazione

Economia
L'Antitrust determinata nel contrastare le disuguaglianze e parte attiva nell'economia digitale
(Teleborsa) - Un focus sulle sfide delle nuove tecnologie digitali ed il recupero della leadership in ambito europeo. Questi i temi centrali della relazione annuale dell'Antitrust, guidata da Giovanni Pitruzzella, che il Presidente ha presentato a Palazzo Madama alla presenza del Presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Il Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha tracciato un bilancio del suo settennato, sintetizzato in numeri, ma anche nelle linee guida strategiche seguite dall'Autorità. Un periodo storico, - ha spiegato Pitruzzella - caratterizzato da una Grande Trasformazione, alimentata da tre fattori che hanno portato ciascuno una innovazione "distruttiva": la crisi economico-finanziaria, l'avvento delle tecnologie digitali (quarta rivoluzione industriale) e la globalizzazione che ha favorito l'aumento delle disuguaglianze.

Qualche numero

Nei sette anni da novembre 2011 a maggio 2018, l'Antitrust ha irrogato 1,37 miliardi di sanzioni, una cifra importante, a testimoniale la volontà di operare quale deterrente nei confronti delle illegalità e dei vincoli che ostacolano la concorrenza.

Nel corso del periodo sono stato portati a termine 1641 procedimenti, di cui: intese (61), abusi (40), controllo concentrazioni (894) e tutela del consumatore (646). Restano ancora da portare a termine 26 procedimenti per concorrenza e 65 relativi alla tutela del consumatore.

L'attività dell'Authority si è concretizzata anche in 16 indagini conoscitive e 135 pareri, ma sono i rating di legalità introdotti nel ad aver conosciuto un vero e proprio boom, con 6.535 decisioni.

L'Antitrust contro disuguaglianze e sprechi di risorse pubbliche

L'attività dell'Antitrust, che si è svolta in un periodo di grande crisi, si è orientata lungo due direttrici: la lotta alle disuguaglianze, non solo con la tutela del consumatore ma anche attraverso lo smantellamento delle rendite di posizione, e lo sviluppo inclusivo con spazi sempre maggiori di libertà, che garantisce al sistema Paese maggiore competitività.

Va segnalato poi che l'azione dell'AGCM ha avuto anche benefici indiretti attraverso i risparmi prodotti nel bilancio pubblico. Ne è un esempio la risoluzione del caso Aspen che ha portato ad una riduzione dei farmaci antitumorali dell'80%, con un risparmio per la sanità e benefici per coloro che accedono al SSN. A questo proposito, il Presidente Pitruzzella ha parlato di interventi "aventi carattere particolarmente odioso perché colpivano consumatori assai vulnerabili". Un altro esempio riguarda i fenomeni di "bid rigging" nei contratti pubblici (bandi di gara) emersi nei vari casi riguardanti la CONSIP, la centrale unica per gli acquisti della PA.

L'economia digitale e le sfide future

Il periodo storico in cui viviamo, dominato da digitalizzazione e globalizzazione ha poi posto nuove sfide all'Autority per la concorrenza, che si è concentrata anche sui profili dell'innovazione e delle problematiche poste dall'economia digitale.

La lungimirante guida di Pitruzzella ha consentito di affrontare queste problematiche, orientando l'intervento in modo da "stimolare e non ostacolare l'innovazione", studiandone invece gli sviluppi anche con l'ausilio di esperti di informatica ed algoritmi.

Il tema dei giganti del web e dell'uso dei Big Data si è imposto con urgenza, per la caratteristica di poter controllare l'accesso al mercato, creando vincoli per ostacolare la concorrenza ed orientare i comportamenti dei consumatori. Qui si è posto il problema, da un lato, di allargare la possibilità di scelta del consumatore, dall'altro, l'esigenza di tutelare i fornitori di servizi "tradizionali". E' stato questo il caso delle decisioni prese sui casi Booking.com, MyTaxi, Uber e Airbnb.

Se per quanto concerne i giganti del web come Google, Amazon, Facebook ed Apple l'ambito era ampio e la competenza ricadeva sotto l'ambito di operatività della Commissione europea, l'Antitrust italiana è riuscita comunque a ritagliarsi un posto nella new economy. "C'è uno spazio anche per le autorità nazionali", ha affermato Pitruzzella, citando la soluzione del caso Whatsapp, che aveva imposto clausole particolarmente vessatorie agli utenti per l'accesso al servizio (secondo la logica dell'Autorità un servizio gratuito non implica l'inesistenza di un contratto, che esiste a tutti gli effetti ed è rilevante ai fini della tutela quando implica la cessione di dati personali usati a fini commerciali).

L'eCommerce impone nuove sfide all'Autorità, che da un lato deve garantirne lo sviluppo per le dimensioni assunte dal mercato (nel 2017 ha raggiunto un valore complessivo di 24 miliardi di euro con un incremento del 17% in un anno), ma nello stesso tempo impone nuovi profili di tutela del consumatore (profili precontrattuali come il diritto di recesso e assistenza post vendita, fenomeni di drip pricing ovvero sovrapprezzi di varia natura conseguenti all'acquisto di merci online).

Grande l'impegno anche nel settore telecomunicazioni, dove l'Authority si è mossa sia per garantire l'accesso alla banda ultra larga, sanzionando Telecom, sia a favore dei consumatori, punendo la fatturazione a 28 giorni, e anche per garantire un mercato concorrenziale, con l'ingresso di Iliad ed i paletti posti alla fusione Wind-Tre.

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