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Welfare sostenuto da un 12% di contribuenti. In caduta libera i redditi

E' quanto rivela un'analisi di Federcontribuenti che spiega: "A trainare il Paese restano i lavoratori dipendenti e i pensionati"

Economia, Welfare
Welfare sostenuto da un 12% di contribuenti. In caduta libera i redditi
(Teleborsa) - Il totale dei redditi dichiarati ai fini IRPEF ammonta a oltre 842,9 miliardi di euro. Oltre il 57% dell'imposta sul reddito è versato da un solo 12% di contribuenti mentre il 44% paga il 2,82% al netto del Bonus Renzi. Per coprire la spesa delle pensioni, della sanità e dell’assistenza per la fascia povera del Paese è stato necessario distrarre soldi anche dalle entrate IVA e accise. Il sistema welfare sta implodendo e mancano soldi per il rilancio economico. E' questa la denuncia di Federcontribuenti che rivela: "Ogni anno spendiamo circa 450 miliardi di euro in pensioni, sanità e assistenza ai redditi bassi, questo perché l'elevato carico fiscale ha ridotto la platea dei contribuenti senza intaccare l'evasione fiscale che vale altrettanti miliardi di euro".

Riducendo la platea dei contribuenti abbiamo ridotto le entrate per l'Erario e quindi la somma a disposizione per coprire il fabbisogno nazionale. Se ben oltre 11,4 milioni di cittadini beneficiano del Bonus da 80 euro ci rendiamo conto dello stato di salute dei redditi italiani che restano tra i più bassi in Europa con un valore medio di 20.940 euro. Sempre secondo l'analisi della Federcontribuenti,"a trainare il Paese restano i lavoratori dipendenti e i pensionati per l’82% di tutto il reddito dichiarato".

Il 45% dei contribuenti dichiara fino a 15.000 euro e 10 milioni di persone hanno un'imposta netta pari a zero. Se è vero che i dichiaranti sono aumentati di 101.803 unità, è anche vero che calando i redditi sono diminuiti i contribuenti che hanno dovuto versare l’imposta; 6 milioni di pensionati hanno versato circa 28 euro.

Lavorare sul minimo salariale, "se alziamo i redditi portandoli al costo reale di vita aumenteremo il numero dei contribuenti paganti e si ridurrebbe la fascia povera e quindi verrebbe meno il bisogno di assistere economicamente i cittadini. Meno bonus e agevolazioni e più dignità.

Interessante un altro dato: la spesa sanitaria pro capite è pari a 1.800 euro all'anno e l'intero costo ricade sempre sui pochi contribuenti paganti.

I redditi tra i 300 mila euro e 55 mila sono solo il 4,36% dei contribuenti e pagano il 36,53% di tutto l'IRPEF. La ricetta di Federcontribuenti è quella di dare un reddito adeguato ai cittadini con un ritorno in tasse commisurato alla capacità contributiva”.
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