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Decreto dignità, si infiamma lo scontro: oggi occhi puntati su Tito Boeri

Il presidente dell'Inps interverrà dinanzi alle Commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera. E la bocciatura di Confindustria fa infuriare Di Maio

Economia, Politica
Decreto dignità, si infiamma lo scontro: oggi occhi puntati su Tito Boeri
(Teleborsa) - Non si placano le polemiche sul Decreto dignità, ormai da giorni al centro della bufera. Oggi si prospetta l'ennesima giornata calda con la replica di Tito Boeri in audizione dinanzi alle commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera.


Nella giornata di ieri, intanto, era arrivato il parere negativo di Confindustria: Il Decreto dignità "pur perseguendo obiettivi condivisibili" rende "più incerto e imprevedibile il quadro delle regole" per le imprese "disincentivando gli investimenti e limitando la crescita".

IL NO DI CONFINDUSTRIA - Dopo le querelle Di Maio -MEF, e Governo INPS, arriva anche la bocciatura targata Confindustria che, senza mezzi termini, esprime più di qualche perplessità sul dl fortemente voluto dal Ministro Di Maio.

RISCHIO RETROMARCIA - Per le imprese - ha spiegato il Direttore Generale dell'associazione delle imprese, Marcella Panucci, in audizione dinanzi alle Commissioni Finanze e Lavoro alla Camera, occorre "evitare brusche retromarce sui processi di riforma avviati".

"CAUSALI NEL MIRINO" - l ritorno delle causali, ha spiegato, esponendo le imprese "all’imprevedibilità di un’eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull’occupazione". Effetti che secondo Confindustria andranno ben "oltre quelli stimati nella Relazione tecnica al decreto".

E DI MAIO REPLICA: "FANNO TERRORISMO PSICOLOGICO" - Non si fa attendere la replica del vicepremier pentastellato Di Maio, che come di consueto risponde su Facebook: Viale dell'Astronomia "dice che con il Decreto Dignità ci saranno meno posti di lavoro. Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Non abbiamo mai voluto fare
un decreto per ridurre gli occupati e non sarà questo l'effetto
".
Non possiamo più fidarci – aggiunge – di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare. Il Decreto Dignità combatte il precariato per permettere agli italiani, soprattutto ai più giovani, di iniziare a programmare un futuro. Cioè permette di creare quelle condizioni che sono la base per fare impresa, per rilanciare i consumi e per creare un circolo virtuoso”.

"Dopo anni di precariato, e di leggi che hanno massacrato i lavoratori, è ormai evidente che queste politiche non hanno aiutato nessuno: nè i lavoratori, nè gli imprenditori. Sono convinto che gli effetti del Decreto Dignità porteranno anche Confindustria a questa conclusione",
osserva il ministro che conclude il post dicendo “siamo dalla parte dei cittadini, e non faremo nessun passo indietro. Stateci vicino!

LO SCONTRO CON L'INPS - Sempre nella giornata di ieri il Ministro del Lavoro in audizione davanti alle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera aveva ribadito la sua posizione sull'INPS: "Non è assolutamente credibile" la stima dell'istituto di Previdenza sul rischio di avere 8mila occupati in meno l'anno a causa delle misure introdotte dal dl dignità e se il Parlamento vorrà migliorarlo a noi fa soltanto piacere. C'è ancora molto da fare - su gioco d'azzardo, delocalizzazione selvaggia, precariato, burocrazia".










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