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Lavoro, solo un quarto dei disoccupati italiani si rivolge ai Centri pubblici per l'impiego

Lo ha rivelato il presidente Istat, Giorgio Alleva nell'audizione presso la Commissione Lavoro al Senato..L'87,3% delle persone in cerca di lavoro preferisce il "canale informale": parenti, amici e conoscenti

Economia, Welfare
Lavoro, solo un quarto dei disoccupati italiani si rivolge ai Centri pubblici per l'impiego
(Teleborsa) - In Italia urge un miglioramento dei servizi pubblici per l'impiego, per garantire una maggiore efficienza nell'incontro tra domanda ed offerta di lavoro. E' quanto emerge dall'audizione del presidente dell'Istat, Giorgio Alleva presso la Commissione Lavoro del Senato, dove ha presentato l'Indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l’impiego in Italia e all'estero.

L'indagine evidenzia come il sistema delle politiche del lavoro sia stato messo a dura prova dalla crisi economica. Viste le profonde modifiche intervenute nel mercato del lavoro, i Centri pubblici per l'impiego (CPI) devono essere in grado di garantire formazione e accompagnamento, non solo nelle fasi critiche della perdita di lavoro, ma lungo l'intero arco della vita professionale di un individuo. Il miglioramento dei servizi pubblici per l’impiego rappresenta dunque una condizione necessaria per garantire una maggiore efficienza nell'incontro fra domanda e offerta di lavoro e, al contempo, una leva su cui agire per migliorare i processi di inclusione, rispondendo alle nuove sfide poste dal mercato del lavoro.

POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO IN EUROPA

Nei Paesi dell'Unione Europea, le politiche attive per il mercato del lavoro hanno assunto un ruolo centrale sin dalla fine degli anni novanta. I dati Eurostat evidenziano infatti differenze significative nella quota di spesa destinata alle politiche attive del lavoro in termini di PIL: nel 2015, l’Italia, con lo 0,42%, si colloca in una posizione intermedia tra Francia (0,75%) e Germania (0,27%), poco al di sotto della Spagna (0,45%).

Per ciò che riguarda invece il finanziamento ai "servizi per il mercato del lavoro", l'Italia ha investito solo lo 0,04% del PIL, a fronte dello 0,36% della Germania. Come conseguenza delle esigue risorse pubbliche investite, solo il 25,4% dei disoccupati italiani si è rivolto, nel mese precedente all'intervista, ad un Centro pubblico per l'impiego. Nel Paese tedesco la stessa percentuale si attesta addirittura al 74,5%, mentre la media dell'Ue tocca il 45,2%.

SERVIZI PUBBLICI PER L'IMPIEGO IN ITALIA

Nel 2017, la ricerca di lavoro è stata prevalentemente affidata a canali di natura informale: l'87,3% delle persone in cerca di lavoro si è rivolto ad amici e parenti, che resta il canale più proficuo per trovare lavoro (40,7%). Altre azioni frequenti sono state l'invio di un curriculum vitae (70,3%) e la consultazione di internet (59,8%).

Meno di un quarto (24,2%) delle persone in cerca di lavoro si è rivolta invece ai Centri Pubblici per l'impiego, principalmente al Nord (30,3% contro il 19,2% del Mezzogiorno) e soprattutto over 50 (26,2%). Le percentuali di successo in questo contesto crollano: solo il 2,4% degli intervistati ha ritenuto utile rivolgersi ai CPI.

I dati migliorano se ci si rivolge ad Agenzie di intermediazione, autorizzate dall'Anpal, diverse dai CPI: vi si è rivolto il 15,5% degli intervistati (con forte prevalenza al Nord, 29,2% rispetto al 7,9% del Sud) e la percentuale di coloro che le ha ritenute utili tocca il 5,2% (che sale all'8,5% nelle regioni settentrionali).





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