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Eurozona, rallenta l'attività economica del mese di luglio

"La decelerazione arriva come una delusione, confermando i sospetti che a giugno il rimbalzo era soltanto temporaneo", ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di Markit.

Economia, Macroeconomia
Eurozona, rallenta l'attività economica del mese di luglio
(Teleborsa) - A luglio, l'attività economica dell'Eurozona tocca il secondo più debole livello da novembre del 2016

Dalla stima flash, che analizza circa l’85% delle risposte totali, l'Indice PMI IHS Markit Composito dell'Eurozona si è posizionato a luglio a 54,3 punti, in calo dai 54,9 punti di giugno. Il dato delude le previsioni del mercato che erano per un calo a 54,8 punti.

Il PMI del Settore Manifatturiero indica un aumento dal valore e si porta dai 54,9 punti di giugno ai 55,1 attuali. Il dato è migliore delle previsioni degli analisti che avevano stimato un livello a 54,7 punti e si conferma al di sopra della soglia espansione di 50.

Torna a scendere il settore servizi, con il relativo PMI delle attività terziarie che a luglio si porta a 54,4 punti dopo i 55,2 punti di giugno. Il consensus prevedeva un livello a 55 punti.

Fra le maggiori economie europee, la Germania ha registrato un’accelerazione dell’attività nel mese di luglio. Nel Paese il PMI manifatturiero sale da 55,9 a 57,3 punti. Bene il composito a 55,2 da 54,8, mentre i servizi scendono a 54,4 da 54,5.
In Francia, il PMI manifatturiero sale da 52,5 a 53,1 punti. Scende il composito a 54,5 da 55. Anche il PMI servizi mostra un calo a 55,3 da 55,9.

"Il flash PMI suggerisce che la Zona euro ha iniziato la seconda metà dell'anno su una base relativamente "soft". Indicativo di una crescita del PIL in rallentamento nel terzo trimestre. La lettura di luglio è coerente con crescita del PIL trimestrale dello 0,4%, in calo rispetto allo 0,5% espansione indicata dai sondaggi per il secondo trimestre", ha commentato, Chris Williamson, Chief Business Economist di Markit. "Il rinnovato rallentamento arriva come una delusione, confermando i sospetti che a giugno il rimbalzo era soltanto temporaneo, in gran parte dovuto alle imprese in alcuni Paesi".
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