Facebook Pixel
Milano 19-apr
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 19-apr
17.037,65 -2,05%
Dow Jones 19-apr
37.986,4 +0,56%
Londra 19-apr
7.895,85 +0,24%
Francoforte 19-apr
17.737,36 -0,56%

Coldiretti, parte la prima raccolta pomodori "etichettati". Ma produzione in calo del 9 per cento

La tutela del Made in Italy destinata a pelati, polpe, passati, concentrati e sughi pronti. Circa 4.750.000 tonnellate che i primi dati indicano di buona qualità per gradi Brix

Agroalimentare, Economia
Coldiretti, parte la prima raccolta pomodori "etichettati". Ma produzione in calo del 9 per cento
(Teleborsa) - Disco verde per la "partenza" in tutta Italia della raccolta del pomodoro destinato ai cosiddetti "prodotti da cucina", vale a dire pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti. Ma, ed è questa la nota dolente, con una riduzione della produzione di almeno il 9% rispetto allo scorso anno. Complice anche l’andamento climatico bizzarro.

E’ quanto stima Coldiretti, sulla base delle prime indicazioni dell’associazione mondiale dei trasformatori di pomodoro, sottolineando che si tratta del primo raccolto che dovrà essere etichettato Made in Italy. Novità importante, a tutela dell'originalità del prodotto, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale numero 47 del 26 febbraio 2018 del decreto interministeriale emanato appunto per disporre l'obbligo di indicazione d'origine sui prodotti, appunto, come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

In Italia c'è l'aspettativa di un raccolto di circa 4.750.000 tonnellate. I primi dati indicano una buona qualità in termini di gradi Brix, ovvero di contenuto zuccherino, ma con "rese all’ettaro" sotto le medie degli ultimi anni. "Si tratta di una attività che – sottolinea Coldiretti - mette in moto in Italia una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7.000 imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, e che esporta 2 miliardi di euro di derivati del pomodoro in tutto il mondo".

Il nostro Paese è il principale produttore dell’Unione Europea dove le previsioni riportano un calo produttivo complessivo del 14%, con riduzioni superiori al 20% in Spagna e Portogallo. A livello mondiale il calo della produzione sarebbe meno sostenuto, intorno al 6,6, nonostante la previsione di un meno 40% per la produzione cinese di pomodoro da industria, mitigata da un +14% della produzione californiana.

"Quest’anno però - spiega Coldiretti - grazie alla nuova normativa nazionale non sarà più possibile spacciare per Made in Italy i derivati del pomodoro importati dall’estero. Il decreto approvato prevede infatti che le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: nome del Paese di coltivazione del pomodoro; nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato".

"Se poi queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi - continua Coldiretti - possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. E se tutte le "operazioni" avvengono nel nostro Paese, sarà possibile utilizzare la dicitura Origine del pomodoro: Italia”.

Per permettere poi lo smaltimento delle scorte, quei prodotti che non soddisfano i requisiti previsti dal decreto, perchè immessi sul mercati sul mercato o etichettati prima dell’entrata in vigore del provvedimento, potranno comunque essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto in etichetta.


Condividi
```