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CGIA: "Aumento IVA potrebbe abbattere i consumi"

Pubblicata la lista dei prodotti che potrebbero essere soggetti all'incremento dell'aliquota all'11,5% e al 24,2%

Economia
CGIA: "Aumento IVA potrebbe abbattere i consumi"
(Teleborsa) - L'incremento dell'IVA, anche in modo selettivo, danneggerebbe soprattutto le famiglie meno abbienti e quelle più numerose, e avrebbe un impatto recessivo per l'economia italiana. A lanciare l'allarme è la CGIA di Mestre in questi giorni di discussioni, in seno al Governo, sulla Legge di Bilancio che dovrà essere licenziata entro metà ottobre.

Come noto, se non verranno recuperati entro la fine di quest’anno 12,4 miliardi di euro, l’aliquota ordinaria passerà dal 22 al 24,2%, quella ridotta dal 10 salirà all’11,5%. Sembra inoltre che stia prendendo forma, all'interno degli uffici del Ministero dell'Economia, l'ipotesi di un ritocco all'insù in forma selettiva.

"Il 60% del PIL nazionale è riconducibile ai consumi delle famiglie. Se l’IVA dovesse salire ai livelli record previsti, a farne le spese sarebbero anche le botteghe artigiane e i piccoli commercianti, visto che la stragrande maggioranza dei rispettivi fatturati è riconducibile alla domanda interna" afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, che ricorda che se l’aumento previsto non sarà evitato, dal 2019 i consumatori italiani saranno sottoposti all’aliquota IVA ordinaria più elevata tra tutti i Paesi dell’area dell’euro.

I principali beni e servizi che potrebbero essere interessati dall’eventuale aumento dell’aliquota IVA dal 10 all'11,5% sono:

- carni, pesce, spezie, cacao, prodotti della pasticceria e biscotteria, cioccolato, salse, condimenti composti, preparati per zuppe e minestroni, acqua minerale, aceto;

- legna da ardere in tondelli, ceppi, etc.;

- energia elettrica per uso domestico;

- gas metano uso domestico (limitatamente al consumo dei primi 480 metri cubi annui);

- prestazioni alberghiere;

- ristrutturazioni edilizie;

- acquisto o costruzione abitazione non di lusso (che non sia utilizzata come prima casa);

- spettacoli teatrali, attività circensi;

- somministrazione alimenti e bevande;

- piante e fiori.

E quelli che, eventualmente, potrebbero salire dal 22 al 24,2%:

- vino;

- abbigliamento;

- calzature;

- riparazione di abbigliamento e calzature;

- elettrodomestici;

- mobili;

- articoli di arredamento;

- biancheria per la casa;

- servizi domestici;

- riparazione di mobili, elettrodomestici e biancheria;

- detersivi;

- pentole, posate e stoviglie;

- tovaglioli e piatti di carte e contenitori di alluminio;

- lavanderia e tintoria;

- auto e mezzi di trasporto;

- pezzi di ricambio, olio e lubrificanti;

- manutenzioni e riparazioni;

- giochi e giocattoli;

- radio, televisori, hi-fi, video-registratori, etc.;

- computer, macchine da scrivere e calcolatrici;

- cancelleria;

- prodotti per cura personale;

- barbiere, parrucchiere, istituti di bellezza;

- argenteria, gioielleria, bigiotteria e orologi;

- borse, valige ed altri effetti personali;

- onorari liberi professionisti.
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