Facebook Pixel
Milano 23-apr
0 0,00%
Nasdaq 23-apr
17.471,47 +1,51%
Dow Jones 23-apr
38.503,69 +0,69%
Londra 23-apr
8.044,81 +0,26%
Francoforte 23-apr
18.137,65 +1,55%

Codacons: "il Fisco ha pignorato i nostri beni e così rischiamo la chiusura"

Appello al premier Conte ai vice premier e al ministro Tria per salvare l'onlus

Economia, Politica
Codacons: "il Fisco ha pignorato i nostri beni e così rischiamo la chiusura"
(Teleborsa) - L'Agenzia delle Entrate non guarda proprio in faccia a nessuno, come è giusto che sia. Non paghi i contributi e scatta il pignoramento dei beni. Questa volta la vittima è illustre e non è un semplice cittadino, ma il Codacons, cui il Fisco chiede bel 300 mila euro di tributi non versati. Così, dopo oltre 30 anni di battaglie a tutela appunto dei cittadini e dei consumatori e migliaia di cause vinte in favore dei più deboli, Codacons ora rischia di chiudere e scomparire dal panorama dell'associazionismo italiano. Lo rende noto la stessa associazione dei consumatori, che ha subito il rilevante pignoramento da parte proprio dell'Agenzia delle entrate, con conseguente blocco delle risorse.

Codacons ha ha così lanciato un appello al premier Giuseppe Conte, ai vicepremier e ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e al ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Al centro della questione il contributo unificato che il Codacons, in qualità di onlus, sostiene di non dover pagare.

"I consumatori - si legge in una nota - rivolgono un appello a Tria affinché intervenga personalmente sul caso salvando il Codacons dall'estinzione e chiarendo che le associazioni onlus che portano avanti azioni legali a tutela dei diritti di utenti e consumatori o in generale iniziative che rientrano nella categoria del sociale, non sono tenute al pagamento del contributo unificato. Solo nell'ultimo anno il Codacons ha avviato più di 300 ricorsi nei tribunali di tutta Italia tesi ad affermare i diritti dei cittadini, azioni che ora, a causa del pignoramento dei beni dell'associazione, dovranno essere interrotte. Non solo. Se il ministro Tria non spiegherà in modo chiaro all'Agenzia delle entrate che il contributo unificato non si può applicare alle realtà onlus, dal prossimo settembre la più importante organizzazione dei consumatori italiana sarà costretta a chiudere progressivamente tutte le proprie sedi fino ad arrivare a portare i libri in tribunale e dichiarare fallimento".
Condividi
```