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Crollo ponte Morandi, 38 morti ma mancano all'appello 20 persone. Conte: "Non lasceremo Genova sola"

Si cercano ancora dispersi. Domani, sabato 18 agosto, i funerali di Stato presente il Presidente della Repubblica Mattarella. Il dramma degli sfollati

Economia, Trasporti
Crollo ponte Morandi, 38 morti ma mancano all'appello 20 persone. Conte: "Non lasceremo Genova sola"
(Teleborsa) - Sono passati tre giorni dal crollo del ponte Morandi a Genova ed ancora si continua a scavare sotto le macerie mentre si affievoliscono le speranze di trovare altri superstiti. Mancano all'appello circa una ventina di persone. Finora il bilancio ufficiale è di 38 morti, tra i quali 3 bambini. Una decina, invece, i feriti ricoverati in ospedale.



Poi ci sono gli sfollati e quei pochi minuti avuti a disposizione per mettere in una valigia tutta una vita. Dopo la disgrazia, la disperazione, perché in quelle case, le loro case, non ci sarà più la possibilità di tornarci. Con la demolizione del ponte, infatti, saranno buttate giù anche le case e i palazzi dovevano oltre 300 famiglie.

LO STRAPPO DEI FAMILIARI: NIENTE PASSERELLE
Sabato 18 Luglio saranno celebrati i funerali di Stato, dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco e alla presenza del Capo dello Stato Sergio, Mattarella. La funzione si terrà alla Fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel. Ma alcuni parenti delle vittime, forse per rabbia o forse per sfiducia, hanno scelto di salutare per l'ultima volta i propri cari, in esequie private.

"Sabato, subito dopo i funerali, mi recherò in Prefettura per coordinare un'altra riunione del Centro di coordinamento dei soccorsi. Probabilmente nella stessa giornata si terrà un altro Consiglio dei Ministri. Non lasciamo sola Genova". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in un post.

GOVERNO DIVISO SU REVOCA CONCESSIONE
Nel frattempo, infuria la polemica politica dopo la decisione del governo di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia, anche se in verità l'esecutivo sembra correggere la linea dura della revoca "tout court".

A frenare è soprattutto il Movimento Cinque Stelle con il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli che parla di "eventuale" revoca in un post sula sua pagina Facebook dove annuncia la costituzione di una commissione ispettiva di esperti del Ministero delle Infrastrutture chiamata ad accertare le "cause del dramma". Anche la Lega apre al dialogo con l'annuncio del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che chiede ad Autostrade "nell'immediato, fondi e interventi a sostegno dei parenti delle vittime, dei feriti, dei seicento sfollati e della comunità di Genova tutta, anche in termini di esenzione dai pedaggi". Chi non frena, ma anzi va di fretta è il vicepremier Luigi Di Maio: "Il governo frena? No, accelera. Non ci sono borse né trattative che tengano, no agli escamotage. La sentenza sono 40 morti e un ponte crollato".
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