(Teleborsa) - Non c'è pace per
Tesla, anche oggi in forte ribasso a Wall Street. I titoli del produttore di auto elettriche stanno infatti cedendo quasi 3 punti percentuali a 297 dollari, penalizzati soprattutto dalla decisione di
JP Morgan di
tagliarne il prezzo obiettivo da 308 a 195 dollari e di c
onfermare il giudizio a "underweight".
La banca d'affari nutre
forti dubbi sull'esistenza dei fondi necessari ad acquistare l'azienda a 420 dollari ad azione, come
annunciato a sorpresa dal fondatore e Chief Executive Officer Elon Musk in un
tweet che ha fatto schizzare il valore di Tesla, salvo poi innescare un s
uccessivo sell-off e portare la
Securities and Exchange Commission (SEC) ad accendere un faro sull'accaduto.
Le vendite sulla società americana
si sono accentuate venerdì scorso, dopo la pubblicazione di una
intervista di Musk al New York Times - condita a tratti dalle lacrime - nel quale l'uomo d'affari ha parlato di ritmi di lavoro insostenibili e ammesso di assumere Ambien, un farmaco contro l'insonnia che preoccupa il Consiglio di Amministrazione di Tesla. Il timore è che, piuttosto che farlo dormire, lo tenga sveglio portandolo a scrive tweet criticabili.
Quello che l'Autorità di Borsa vuole chiarire è soprattutto cosa esattamente intendesse, Musk, con "funding secured", espressione usata per dire che i soldi per effettuare il buyout ci sono.
A quasi due settimane da quell'affermazione, prove concrete dell'esistenza del denaro "promesso" ancora non ce ne sono. L'unico documento a disposizione è il
blog post del 13 agosto con cui Musk ha descritto l'interesse del fondo sovrano saudita a delistare Tesla e magari a diventarne il principale socio (con implicazioni di sicurezza nazionale destinate a finire sotto il faro delle autorità USA).