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Contratto Stato-Autostrade, per Toninelli "perfetto scandalo bipartisan"

E' dal giorno del crollo a Genova del Ponte Morandi che il Ministro ripete la sua intenzione di revocare la concessione al gestore del 50% della rete italiana

Economia, Trasporti
Contratto Stato-Autostrade, per Toninelli "perfetto scandalo bipartisan"
(Teleborsa) - "Un perfetto scandalo bipartisan, una vergogna consumata a mio avviso alle spalle dello Stato e dei cittadini". E' quanto sostiene il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, personaggio chiave al Governo per il Movimento Cinque Stelle, a proposito del contratto tra lo Stato e Autostrade per l'Italia in un'intervista a TiscaliNews. E riguardo la possibilità di rescissione, per il ministro "i giganteschi danni morali, materiali e persino l'allarme sociale procurato" dovrebbero profilare "pesantissima inadempienza da parte del concessionario".

E' dal giorno del crollo a Genova del Ponte Morandi che Toninelli ripete appunto l'intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia. Ora, a due settimane dal disastro e dopo che la società ha reso noto il contratto con i suoi dettagli, fino a quel momento "coperto da segreto", per la gestione del 50 per cento della rete autostradale italiana, per il Ministro è tutto molto più chiaro.

Tutto parte dall'atto più importante, vale a dire da quella "Convenzione unica" del 2007 che sostituendo gli accordi del 1999 col secondo governo Prodi e blindata poi normativamente da Berlusconi nel 2008. Di fatto, dice Toninelli, "il solito sistema dei vecchi partiti. Ed una delle anomalie peggiori sta nel ginepraio regolatorio che genera confusione di ruoli sulle verifiche di sicurezza. Ma per fortuna il Codice della strada addebita chiaramente la responsabilità sostanziale al concessionario". E dire che nell'immediatezza della strage da Autostrade per l'Italia giunse la comunicazione che per la società non sussisteva alcuna anomalia nella struttura del ponte.

Un accordo di privatizzazione, in ogni caso, disposto dai Governi che hanno guidato il Paese da fine anni novanta e che nei fatti con successivi aggiustamenti, come sottolinea Toninelli, "hanno giustificato i clamorosi aumenti delle tariffe a fronte di investimenti calanti. D'altronde i privati hanno gestito un monopolio naturale senza vera concorrenza e senza rischi di impresa. Ora - aggiunge - abbiamo finalmente fatto piena trasparenza non solo sulle convenzioni, ma anche su tutti gli allegati tecnici e sul piano finanziario".



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