(Teleborsa) -
La produzione agricola nazionale continua ad essere tartassata dai continui cambiamenti climatici. E negli
ultimi 10 anni, parliamo di danni in termini economici superiori ai 14 miliardi di euro. E' quanto afferma
Coldiretti nel commentare i risultati dell'agricoltura nostrana, a seguito di un'estate caratterizzata sia da un forte caldo che da forti piogge.
Il settore agricolo trova
forti difficoltà nel contrastare il surriscaldamento globale, con il 2018 che nei primi sette mesi è stato classificato come l'anno più caldo dal 1800. Ma
ulteriore indice del mutamento del clima sono i repentini sbalzi di temperatura che hanno portato a
improvvise tempeste di vento, pioggia e grandine anche nei mesi estivi. Con
danni incalcolabili non solo alle coltivazioni distrutte, ma anche alle strutture ed infrastrutture con continui allegamenti e frane.
"L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli" afferma
il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, che sottolinea come "il nuovo quadro ambientale aumenta le responsabilità individuali in una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di
sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali, nel fare impresa e con stili di vita più attenti alla materia ambientale".