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Ilva, al via le trattative al MISE. Di Maio: "Ci sono presupposti per chiudere"

Sul tavolo le questioni ambiente e lavoro. Molta perplessità dei sindacati sugli esuberi

Economia
Ilva, al via le trattative al MISE. Di Maio: "Ci sono presupposti per chiudere"
(Teleborsa) - Il dossier Ilva torna sul tavolo del MISE - Ministero dello sviluppo economico, dove si tenterà di trovare una soluzione alla lunga crisi dell'azienda siderurgica italiana. A portare avanti le trattative davanti al Ministro Di Maio, l'azienda ed i sindacati rappresentativi.

Dopo un primo breve confronto fra il Ministro Di Maio, l'azienda ArcelorMittal, i commissari ed i sindacati, si è deciso di procedere con una trattativa in forma "ristretta" sotto la regia del dirigente del MISE, Giampietro Castano, responsabile dell'Unità crisi d'impresa.

Di Maio ottimista - "Sono ore delicatissime. E' un tavolo che può dare buoni risultati", ha esordito questa mattina il Ministro, affermando che "ci sono i presupposti" per concluderle favorevolmente. Di Maio ha ribadito la sua opinione in merito all'illegittimità della gara, ma ha chiarito che se c'è accordo sui temi lavoro ed ambiente verrà a cadere l'interesse pubblico ad annullarla.

Confindustria fa appello alla responsabilità - A favore della conclusione positiva delle trattative si è espresso anche il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha parlato di "un bellissimo segnale" per l'Italia ed "un bel voltare pagina" per il governo del cambiamento di Conte, rappresentando "un atto di responsabilità di tutti".

Prudenti i sindacati sull'ipotesi di chiudere con un accordo - Il leader della Uilm, Rocco Palombella, arrivando all'appuntamento al dicastero di via Veneto non chiude le porte ad un accordo, ma ritiene "difficile" che si possa pensare chiudere entro oggi, anche con una trattativa no stop. Poi, ha chiarito che il governo deve prendere una posizione sugli esuberi, facendosi garante che al termine dell piano ci sarà la piega occupazione. La segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, è parsa anche più scettica ed ha affermato che "non deve esserci nemmeno un esubero, cioè licenziamenti entro il 2023" altrimenti non si firmerà nulla. Il leader della Fim, Marco Bentivogli, afferma invece che è necessario"recuperare il tempo perso da questo Governo in modo assurdo" e che "ci sono ancora distanze importanti" da colmare e garanzie suglie esuberi che mancano.
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