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ABI, ad agosto prestiti in aumento. Tassi al minimo storico

Lo rivela l'Associazione Bancaria Italiana, (ABI) nel consueto rapporto mensile dove sottolinea che calano le sofferenze nette

Economia
ABI, ad agosto prestiti in aumento. Tassi al minimo storico
(Teleborsa) - Aumentano i prestiti famiglie e imprese, così come continua a crescere il mercato dei mutui. E' quanto sottolinea l'Associazione Bancaria Italiana, (ABI) nel consueto rapporto mensile. Ad agosto l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia ammonta a 1.734 miliardi di euro, superiore, di circa 21 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.713 miliardi di euro.



DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI
Dai dati al 31 agosto 2018, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,9%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 2 anni). Questo emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d'Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese. Sulla base degli ultimi dati relativi a luglio 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L'ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,2% su base annua.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
Ad agosto 2018, i tassi di interesse applicati ai prestiti alla clientela si collocano sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,59%, minimo storico (2,60% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,88% (1,79% a luglio 2018, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,51% (1,49% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

QUALITÀ DEL CREDITO
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a luglio 2018 si sono attestate a 40,1 miliardi di euro; un valore in diminuzione di oltre 2,6 miliardi rispetto ai 42,8 miliardi del mese precedente e in forte calo, meno 46,7 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In 19 mesi si sono quindi ridotte di quasi il 54%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 48,7 miliardi, cioè diminuisce di oltre il 54,8%.

DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, ad agosto 2018, di circa 56,7 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 52,3 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -17,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra ad agosto 2018 una variazione su base annua di +0,3%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a 1.713 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di quasi 164 miliardi.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
Ad agosto 2018 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è pari in Italia a 0,73% (0,73% anche nel mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), pari a 0,40% (0,40% anche a luglio 2018): del tasso sui Pronti Contro Termine (PCT), che si colloca a 1,49% (1,49% anche a luglio 2018); del rendimento delle obbligazioni, pari a 2,50% (2,49% a luglio 2018).

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad agosto 2018 risulta pari a 186 punti base (187 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

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