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Fisco, nel 2016 persi in Ue 150 miliardi di euro di IVA

Secondo la Commissione europea 50 di questi miliardi finiscono nelle tasche di criminali, autori di frodi e probabilmente anche terroristi

Economia
Fisco, nel 2016 persi in Ue 150 miliardi di euro di IVA
(Teleborsa) - Nel 2016 i paesi dell'Unione europea hanno perso quasi 150 miliardi di euro di entrate provenienti dall'imposta sul valore aggiunto (IVA). Lo ha certificato la Commissione Ue in uno studio sul cosiddetto "divario dell'IVA", ossia la differenza tra il gettito IVA previsto e quello effettivamente riscosso.

Dai dati è emerso che il "considerevole lavoro" svolto dagli Stati membri per migliorare la riscossione di questo tributo ha portato qualche vantaggio: in termini nominali il divario è diminuito di 10,5 miliardi di euro nel 2016 passando a 147,1 miliardi di euro, attestandosi così al 12,3 % delle entrate totali di questo balzello rispetto al 13,2 % dell'anno precedente.

"Ma una perdita di 150 miliardi di euro l'anno per i bilanci nazionali rimane inaccettabile, soprattutto quando 50 di questi miliardi finiscono nelle tasche di criminali, autori di frodi e probabilmente anche terroristi. Un miglioramento sostanziale sarà possibile solo con l'adozione della riforma dell'IVA che abbiamo proposto un anno fa. Esorto gli Stati membri a proseguire i lavori sul sistema dell'IVA definitivo prima delle elezioni del Parlamento europeo del 2019" ha commentato il Commissario agli affari economici e monetari Pierre Moscovici.

Da rilevare che il divario è diminuito in 22 Stati membri, con ottimi risultati ottenuti da Bulgaria, Lettonia, Cipro e Paesi Bassi, in ciascuno dei quali si è registrato un calo di oltre 5 punti percentuali. Il gap è tuttavia aumentato in sei Stati: Romania, Finlandia, Regno Unito, Irlanda, Estonia e Francia.
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