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Ponte Genova, Antitrust: "ok a lavori senza gara ma solo in via eccezionale"

Lo ha dichiarato il Segretario Generale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Filippo Arena, durante un'audizione alla Camera

Economia, Trasporti
Ponte Genova, Antitrust: "ok a lavori senza gara ma solo in via eccezionale"
(Teleborsa) - Stop alle proroghe ingiustificate delle concessioni e agli affidamenti senza gara, fatta eccezione per la ricostruzione del Ponte Morandi.
L'Antitrust dice la sua sulle "Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze", meglio noto come decreto Genova, in occasione di un'audizione alla Camera presieduta dal Segretario Generale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Filippo Arena.

Arena ha immediatamente richiamato l'attenzione sulla "necessità di rimuovere tutti quegli ostacoli, quali gli affidamenti in assenza di gara e le proroghe ingiustificate delle concessioni, che bloccano lo sviluppo dell’economia e impediscono al mercato concorrenziale di produrre i suoi effetti, in termini di efficienza e di innovazione". Se, infatti, il concessionario non è stimolato a investire per conseguire un maggiore livello di efficienza, si avranno, di regola, conseguenze negative in termini di qualità del servizio reso, anche sotto il profilo della sicurezza, rileva.

Nel caso della ricostruzione del ponte di Genova, precisa l'Authority, "nell'attuale situazione l'affidamento tramite procedura negoziata appare giustificato", spiega Arena, precisando che tuttavia "tale modulo dovrà essere limitato a quanto strettamente necessario a far fronte alle condizioni di urgenza e indifferibilità dell'intervento di ricostruzione e dovrà essere, in ogni caso, rispettoso dei principi di trasparenza e di non discriminazione".

Secondo Segretario generale, inoltre, l'esclusione delle società concessionarie di strade a pedaggio dalla ricostruzione del ponte di Genova "sotto il profilo della concorrenza, potrebbe giustificarsi solo con riferimento al concessionario della tratta autostradale interessata dai lavori", vale a dire Autostrade per l'Italia. Invece "non sembra trovare adeguata giustificazione l'esclusione di tutti gli altri concessionari".


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