(Teleborsa) - Altra giornata di ribassi per la borsa di Wall Street, seppur limitati rispetto al tonfo della vigilia. A scatenare l'ondata di vendite sui mercati, è stata la
dura critica del presidente americano Donald Trump nei confronti della Federal Reserve. Il tycoon newyorkese ha definito la Fed "fuori di senno" per voler alzare nuovamente i tassi. La notizia ha fatto schizzare in alto i rendimenti dei Treasury americani, facendo colare a picco Wall Street.
Sul fronte macro,
i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti a settembre, per il sesto mese consecutivo, ma meno di quanto previsto dagli analisti. Crescita inattesa, invece, per le
richieste di sussidio alla disoccupazione.
Tra gli indici statunitensi, il
Dow Jones continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 25.551,42 punti; sulla stessa linea, debole lo
S&P-500, che rimane a 2.782,14 punti. Pressoché invariato il
Nasdaq 100 (+0,12%); pesante lo
S&P 100 (-3,41%).
Forte nervosismo e perdite generalizzate nell'S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna.
Al
top tra i
giganti di Wall Street,
Home Depot (+1,12%),
Microsoft (+0,85%),
Intel (+0,79%) e
Verizon Communication (+0,53%). Le peggiori performance, invece, si registrano su
McDonald's, che ottiene -1,38%. Preda dei venditori
Chevron, con un decremento dell'1,22%.
Tra i
best performers del Nasdaq 100,
Paypal Holdings (+3,00%),
Asml Holding N.V. Represents (+2,73%),
American Airlines (+2,42%) e
Texas Instruments (+1,91%). Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Walgreens Boots Alliance, che prosegue le contrattazioni a -3,08%. Vendite su
Mylan, che registra un ribasso dell'1,27%.