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Banca Carige valuterà possibili aggregrazioni

L'istituto ligure rimarca che il CET1 ratio phased-in al 30 giugno 2018 era pari all’11,9%, superiore quindi sia al limite regolamentare del 9,625%, sia alla soglia suggerita, inclusiva della guidance, dell’11,175%

Finanza
Banca Carige valuterà possibili aggregrazioni
(Teleborsa) - Banca Carige è pronta a valutare possibili aggregazioni. Lo comunica il Consiglio di Amministrazione dell'istituto genovese dopo la debacle in borsa di ieri (11 ottobre 2018) sulle ipotesi di fallimento avanzate da Fitch.



A tal proposito la banca ligure ribadisce che l'analisi si riferisce a valutazioni antecedenti agli sviluppi in tema di governance e di sostegno finanziario da parte del principale azionista successivi all'Assemblea degli Azionisti. Inoltre Carige rimarca che il CET1 ratio phased-in al 30 giugno 2018 era pari all'11,9%, superiore quindi sia al limite regolamentare del 9,625%, sia alla soglia suggerita, inclusiva della guidance, dell'11,175% e il TCR phased-in, sempre al 30 giugno 2018, si attestava al 12,0%.

Il Board ha poi assunto deliberazioni e riaffermato il processo di esecuzione delle iniziative dirette al derisking e al rafforzamento patrimoniale della Banca, in linea con l’interlocuzione avviata costruttivamente con i Regulators e nell’interesse di tutti i propri
Stakeholders.

Ferma restando la data prevista del 30 novembre 2018 per la presentazione del Capital Conservation Plan (per la quale non è stata richiesta alcuna deroga), il Consiglio di Amministrazione ha dato poi mandato all'Amministratore Delegato di predisporre un piano di azione che garantisca, indipendentemente dalle presenti condizioni di mercato, il rispetto entro fine anno anche dei parametri di Overall Capital Requirement. Sono allo studio gli termini e modalità idonee a chiudere tale gap e la definizione delle garanzie per assicurarne comunque l’esecuzione entro il 31 dicembre 2018. Il Consiglio si riunirà entro fine mese per deliberare in proposito. La Banca intende verificare tutte le modalità di turn-around operativo, valutando in una prossima riunione consiliare l’individuazione di una banca di investimento per esplorare possibili aggregazioni.
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