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Sindacati contro la Manovra: "Inadeguata e carente di una visione del Paese"

Questo il giudizio espresso dagli esecutivi nazionali di Cgil, Cisl e Uil riunitisi oggi a Roma

Economia
Sindacati contro la Manovra: "Inadeguata e carente di una visione del Paese"
(Teleborsa) - La Manovra del Governo "mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese". E' questo, in estrema sintesi, il giudizio espresso dagli esecutivi nazionali di Cgil, Cisl e Uil, riunitisi oggi a Roma per valutare il DEF e la legge di bilancio e "presentare le loro proposte per la crescita e lo sviluppo del Paese", come si legge in una nota congiunta.

Per i sindacati nella Manovra "mancano le risorse per gli investimenti, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza".

Le Organizzazioni suggeriscono di utilizzare gli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit per attuare nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, e che siano in grado di contrastare l'esclusione sociale e la povertà". Necessario inoltre "puntare su processi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno".

Quanto al reddito di cittadinanza secondo i sindacati "la povertà non si combatte se non c'è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del paese: sanità, istruzione e servizi all'infanzia e assistenza".

Sul fronte previdenza giudicata "positiva l'apertura di una base di confronto su quota 100, ma manca qualunque riferimento alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, ai lavoratori precoci e lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza".

"Iniqui e sbagliati" anche i provvedimenti annunciati sul versante fiscale poiché "si sceglie di introdurre un nuovo condono premiando gli evasori e non si riduce il cuneo fiscale per i lavoratori e per i pensionati, non si prevedono né una maggiore progressività delle imposte e interventi sui patrimoni dei più ricchi e non si programma un deciso contrasto all'evasione".

E poi l'Europa: per il sindacato il confronto con l'Europa sulla manovra dovrebbe essere caratterizzato "da una grande e seria battaglia per cambiare lo statuto economico europeo e le politiche economiche attraverso lo scomputo delle spese per investimenti materiali e sociali dal deficit, l'aumento delle risorse europee per gli investimenti; per la sostenibilità ambientale e per le politiche di coesione".



(Foto: Da destra: Susanna Camusso (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil))
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