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ENI, corre l'utile netto dei primi nove mesi dell'anno

L'AD Descalzi commentando i dati ha dichiarato: "sono particolarmente soddisfatto dei risultati del trimestre che ci hanno consentito di produrre una generazione di cassa eccellente"

Energia, Finanza
ENI, corre l'utile netto dei primi nove mesi dell'anno
(Teleborsa) - ENI ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto adjusted di 3,13 miliardi, più che raddoppiato (+118%) rispetto agli 1,436 mld dei primi nove mesi 2017. Nel solo terzo trimestre 2018 il dato ammonta a 1,39 miliardi (229 milioni del terzo trimestre 2017).



L'utile netto è stato pari a 1,53 miliardi nel terzo trimestre e a 3,73 miliardi nei nove mesi. Più che triplicato rispetto ai 1,32 mld dello stesso periodo 2017.

L' indebitamento finanziario netto, pari 9 miliardi, mostra una riduzione di 1,91 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017, dopo aver pagato dividendi di 2,95 miliardi.

Nel solo terzo trimestre 2018 la produzione di idrocarburi ammonta a 1,803 milioni di boe/g, in crescita dell'1,2% a prezzi costanti e invariata su base reported.

"Sono particolarmente soddisfatto dei risultati del trimestre che ci hanno consentito di produrre una generazione di cassa eccellente". Lo ha detto l'Amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, commentando i risultati trimestrali del Gruppo.

"Gli incassi netti operativi sono stati pari a 4,1 miliardi, il doppio rispetto al terzo trimestre 2017 e, ancora più importante, il 35% in più rispetto al secondo trimestre 2018 che aveva registrato un prezzo medio Brent simile all'attuale - ha spiegato - Tutti i business hanno operato bene, con un Upstream che mette in luce la sua piena capacita' di monetizzare scenari favorevoli dei prezzi degli idrocarburi e soprattutto di incrementare il valore anche a scenari costanti. I business mid-downstream dimostrano di aver acquisito un livello di sostenibilità in uno scenario per loro complessivamente non favorevole. Possiamo confermare per il 2018 una neutralità di cassa di gruppo, compresa la copertura dei dividendi, a 55 dollari al barile, oltre 20 dollari più bassa rispetto alle quotazioni Brent attuali, a testimonianza della disciplina finanziaria che siamo determinati a mantenere nel tempo. Grazie a questa performance raggiungiamo un debito netto di 9 miliardi - ha sottolineato - in riduzione di circa 900 milioni rispetto a fine giugno, pur avendo già corrisposto tutti i dividendi di competenza di quest'anno".










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