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Gasdotto TAP, Costa: "Non sono emerse illegittimità"

Ministero Ambiente ha consegnato valutazioni a premier Conte

Ambiente, Economia, Energia
Gasdotto TAP, Costa: "Non sono emerse illegittimità"
(Teleborsa) - Il Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha inviato al premier Giuseppe Conte la valutazione sul gasdotto TAP, considerando l'opera legittima sul piano formale. Il gasdotto è deputato a portare il gas dal Caucaso fino in Puglia passando per la Grecia, per redistribuirlo poi verso il centro Europa.

"In data odierna ho trasmesso al premier Giuseppe Conte le valutazioni di legittimità svolte dal Ministero dell'Ambiente sulla Valutazione di impatto ambientale rilasciata dallo scorso governo sul progetto TAP. Anche nei punti contestati non sono emersi profili di illegittimità, indipendentemente dal merito, in quanto la Commissione Via - unico soggetto titolato a pronunciarsi - ha ritenuto ottemperate le prescrizioni".

""Il lavoro - si legge in una nota del Ministro - è durato ininterrottamente per più giorni, durante i quali sono state esaminate oltre mille pagine di documenti e c’è stata anche una nuova interlocuzione con Ispra su alcuni aspetti delle varie fasi della procedura. È bene sottolineare - prosegue Costa - che parliamo di un procedimento già autorizzato e concluso nel 2014, su cui si è espresso il Consiglio di Stato con sentenza 1392 del 27 marzo 2017 confermandone definitivamente la legittimità. Tuttavia, come è stato detto, abbiamo ascoltato tutte le osservazioni provenienti dal territorio, sia dai portavoce del Movimento 5 Stelle sia dal comune di Melendugno. Abbiamo valutato se tutte le autorizzazioni fossero state emesse a norma di legge".

Come noto, il M5S ha espresso da sempre un parere negativo al TAP, così come alla TAV ed al terzo Valico. Non è contraria, invece, l'ala leghista del governo, come confermato dalla recente affermazione di Salvini: "Sulle infrastrutture non torniamo indietro". Ma il gasdotto va fatto e non c'è modo di tornare indietro. Ad ammettere che ormai è troppo tardi per fare dietrofront è stato il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, che proprio di recente ha ammesso "abbiamo le mani legate" a causa del costo troppo alto di un recesso in questa fase.
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