(Teleborsa) - La maggior parte delle imprese rosa, il 74%, denuncia una
mancanza di supporto alla propria attività economica da parte delle istituzioni locali. Le imprese del terziario in Italia sono oltre 2 milioni e 600 mila, di queste il 28,3% sono imprese femminili e sono attive soprattutto nel Sud d'Italia, il 36,2%. Il 45% opera nel commercio, il 16% nel turismo e il 39% nei servizi. Il 63,5% sono imprese individuali. Il 68,5% ha un fatturato inferiore ai 500 mila euro.
Questi, i principali risultati dell'indagine "Territorio, cultura e innovazione delle imprese al femminile del terziario italiano", realizzata da
Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con
Format Research. Quasi il 40% delle imprese femminili mantengono il rapporto con il territorio e la tradizione proponendo prodotti e servizi tipici delle terre in cui operano. La percentuale supera il dato delle imprese del terziario (33,1%) ed il fenomeno è accentuato soprattutto al Centro e nel Sud Italia.
Critiche anche all'attenzione che la politica e la pubblica amministrazione locale dedicano al rispetto e alla valorizzazione delle tradizioni, dei saperi e della cultura locale. Intanto le
imprese femminili sono sempre più "green": 7 su 10 tra le intervistate si percepiscono come "imprese molto o abbastanza sostenibili" e la metà del totale delle imprenditrici pensa che la sostenibilità sia un'occasione di miglioramento, ma che i problemi di budget e di risorse umane fanno da ostacoli a questo processo.
E'
alta la percentuale anche delle imprese digitalizzate nel terziario femminile: 7 su 10 si ritengono tecnologiche, in particolare al Centro-Nord, e il 14,1% (contro il 13,2% del totale del terziario) si dicono pronte ad introdurre innovazioni e a digitalizzare, in particolare al Sud, in Campania, Puglia, Sicilia.